venerdì 26 settembre 2014

La vita senza cultura

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Ore 6:30, suona l’allarme nucleare!
Ah no, è la sveglia. La suoneria è alta per evitare il rischio di non sentirla.
Ore 6:40 (o 7:10 o 7:40 o 8:10 o quando cappero vi svegliate!) un occhio è aperto e l’altro aspetta di aprirsi, ma intanto il corpo si alza.
Ci si avvicina alla finestra e due braccia tirano su la serranda, fuori il sole è coperto dalle nuvole, “Umpf” (smorfie davanti alla finestra)…
Nessuno pensa al sole che è dentro di noi? Eh no!
Ci si allontana dalla finestra e sempre con un occhio chiuso ed uno aperto si avanza verso la caffettiera.
Perché la tazzina fumante ha il potere di svegliare il cervello e la vista (secondo le abitudini di certi umanoidi) ed anche il potere di bruciare la lingua.
Non appena ci si sveglia del tutto (dopo aver buttato dell’acqua gelida sulla faccia per alcuni minuti), si butta un occhio nella stanza a vista dalla porta del bagno (la sala) e si fa scorrere lo sguardo che nota la libreria vuota.PicMonkey Collage “Come vuota?” lo sguardo ritorna sulla libreria…
Fino a ieri sera c’erano dei libri impolverati dimora di ragni acculturati (che rima!).
Ed ora sono vuoti. Il corpo si avvicina alla libreria.
Ci si stropiccia gli occhi, forse qualcosa non è andata per il verso giusto. Forse il caffè era scaduto oppure l’acqua era tiepida.
Si guarda di nuovo, “Eh no, i libri proprio non ci sono più”! Serve la verifica, allora si passa la mano all’interno degli scaffali vuoti.
Se la vista non collabora (magari di prima mattina, si è ancora assonnati), il tatto controlla.
Ma il risultato è lo stesso!
Allora si accende il cellulare (sempre se non era già acceso), il pc, il tablet, la televisione.
“Potere della tecnologia vieni a me!”..
Non appena si accede alle pagine dei social si vedono solo immagini, le parole sono svanite!
In televisione parlano con una lingua strana, “ma è il canale italiano?”
Le frasi riportate sotto le foto, sono sparite.
Era facile leggere quelle frasi vista la loro brevità anziché articoli o racconti, saggi o romanzi dai quali la maggior parte di quelle frasi deriva (l’altra parte deriva dagli aforismi). 
Pochi, quasi nessuno leggeva tutti gli articoli o i libri, al massimo il titolo e qualche frase!
Allora perché ci si stupisce della scomparsa delle parole?
Bastano le foto!
Eh, ma si fa più fatica ad interpretare una foto o un disegno (anche se di solito a qualcuno che non capisce si dice “ti faccio il disegnino?”), perché non si vuole pensare e se non si ragiona o non si pensa, non si capisce (a meno che il disegno non indica un albero o una casa!).
Se si riporta un rigo, al massimo due (ma due righe contengono già troppe parole da leggere) è meglio!
Così c’è la spiegazione, visto che non tutti si sforzano di capire!
E perché in televisione parlano con una lingua strana?
Strana? “Sn le vs prle ke sn trpp lunghe x esr prnct o ltt” (traduzione: Sono le vostre parole che sono troppo lunghe per essere pronunciate o lette”).
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Ma come? Non riconoscete il vostro vocabolario? Non è possibile, voi scrivete in questo modo, parlate una vostra lingua e non leggete, per questo motivo vi piacciono pensieri con una frase o due (al massimo). Quando va proprio male, vi esprimete con le faccine e gli altri devono interpretare cosa volete dire e il vostro stato d’animo.
I libri, naturalmente, son spariti (anche le biblioteche e tutto ciò che è cultura) e la lingua italiana anche! 
Ma qual è il problema?
Non avete tempo per leggere e per scrivere con tutte le vocali e le consonanti e per parlare seguendo le regole della grammatica italiana. Allora cosa volete?
Libri e idioma (non è una parolaccia, significa linguaggio) son spariti. Cosa vi preoccupate a fare? Siete liberi da ogni analisi grammaticale e logica, da parole difficili, da verbi e da qualsiasi regola.
Liberi.
Liberi di non leggere nemmeno due righe (sai quanto tempo si risparmia!), liberi di non sentir parlare di libri (gioia e tripudio!), liberi di scrivere messaggi su cellulari (i bigliettini non si usano più, sono obsoleti come questa parola che non è una parolaccia!) evitando vocali scomode, liberi dalle regole del linguaggio!
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Finalmente!
Com’è che non gioite? Vi mancano? Cosa vi manca? I libri che non leggete e nemmeno sfogliate o l’italiano che non usate?
Volevate questo, voi non avete tempo da perdere dietro la lettura o più in generale non potete star dietro alla cultura, dovete fare una full immersion di pc, di televisione o di giochi on line, quando tornate a casa, non potete pensare ai libri, a queste sciocchezze! Il lato positivo? Non dovrete più spolverarli (sempre se lo facevate)!
Quindi la loro scomparsa è un enorme favore, no? 
No? 
Allora decidetevi e riflettete.
Prendetevi cinque minuti (se bastano) per comprendere l’importanza della cultura e non sbuffate più davanti alla lunghezza delle frasi o al numero delle parole.
Riscoprite il gusto di leggere, magari sorseggiando una tazza di tè o con una tisana (visto che il periodo è giusto)!
Riscoprite il gusto di pronunciare parole dimenticate!
Riscoprite semplicemente il gusto della cultura.
Di tempo ce n’è per fare tutto, basta organizzarsi è inutile dare la colpa al tempo tiranno se voi non avete voglia di dedicare del tempo a cose importanti!


Articolo scritto per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/la-vita-senza-cultura/

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