lunedì 8 dicembre 2014

Atmosfera natalizia: dai mercatini ai racconti di Natale

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Da pochi giorni è entrato il mese di dicembre, sui calendari si strappa via il mese di novembre, il mese del Samhain, dei raccolti, per far posto al mese natalizio.
Siamo ancora in autunno perché l’inverno entra il 21 dicembre, ma l’atmosfera natalizia è avvolta in un’aurea invernale.
Per la maggior parte delle persone, arriva Natale, quindi arriva l’inverno ed arrivano anche i mercatini di Natale.
Arriva il calore del legno, il suo profumo che riempie le case attraverso i camini o con pupazzetti realizzati a mano da artigiani che espongono le loro opere nelle bancarelle.
Il vapore acqueo (il cosiddetto fumo) esce dalla bocca quando espiriamo e si contorce fino a sparire nell’aria, la musica esce dai diffusori sparsi per le vie o per il corso, avvolti in morbidi cappotti ci aggiriamo tra le esposizioni degli artigiani.
Almeno in questo periodo gli sguardi delle persone si concentrano sugli oggetti fatti a mano, oggetti creati da chi ha passione, da chi ha pazienza, da chi si cimenta nel realizzare cose creative e da chi vorrebbe, almeno a Natale, guadagnare con quelle cose che sono uniche perché non sono produzioni industriali.
La storia dei mercatini di Natale nasce nel 1400, tra la Germania e l’Alsazia. Il primo mercatino della storia si svolse a Dresda, nel 1434, il lunedì precedente il Natale.
Da Dresda la voglia di far mercatini si sviluppò in tutto il paese. Da noi questa tradizione arrivò in ritardo, infatti a Bolzano il primo mercatino ci fu nel 1990 e questo è ritenuto il mercatino più importante ai giorni nostri.
Naturalmente i mercatini, all’epoca, venivano frequentati dalla borghesia perché i manufatti avevano dei prezzi alti. Credo ancora oggi molti artigiani conservino prezzi non accessibili a tutti.
Mi cimento con manufatti di fimo o cernit (due paste modellabili che devono essere cotte al forno per realizzare pupazzetti o perle o altro) e capisco che, essendo pezzi unici che comportano fatica, tempo e denaro (per comprare le materie prime) il prezzo possa essere un po’ alto rispetto a quanto potremmo aspettarci.
Tutto sta nell’umiltà e nella coscienza di chi realizza i manufatti, solo loro possono adeguare il prezzo nei confronti di chi compra e nei confronti del guadagno che vogliono realizzare. Se vogliono cioè speculare o guadagnare un po’ di più di quanto hanno speso.
Anche chi compra dovrebbe riconoscere di avere tra le mani qualcosa di unico e non di dozzinale, industriale.
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Fatto sta che in questi mercatini si respira un’aria felice, sembra proprio che quell’atmosfera possa cambiare la giornata.
A me l’aria di Natale fa pensare anche alle librerie addobbate e alle storie che si raccontano, se ancora si raccontano o si leggono magari vicino ad un camino, abbracciati da un plaid mentre le luci dell’albero illuminano la stanza ad intermittenza.
Sarebbe bello raccontare e far vivere i racconti a chi ascolta, anziché guardare film visti e stra visti come ogni anno.
Sarebbe bello far viaggiare la fantasia riuscendo a sceneggiare le immagini che si susseguono nella nostra mente, mentre si legge, magari un racconto di Natale, come facevano i nostri nonni quando eravamo piccoli tenendoci sulle gambe.
Suggerirei di leggere dei classici che non passano mai di moda come Canto di Natale di Charles Dickens (Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l’inizio: ben presto appariranno altri tre spiriti, per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito?)
PicMonkey Collage
Ricordo di Natale di Truman Capote (Provate a figurarvi la cucina di una vecchia casa di campagna. Una donna dai capelli bianchi è in piedi davanti alla finestra. È piccola e vispa come una gallinella. “Perbacco – esclama -è tempo di panfrutto!”. La persona con cui parla sono io. Ho sette anni; lei ha superato i sessanta. Siamo cugini e viviamo insieme da che ho memoria. Io e lei siamo amici per la pelle. Mi chiama Buddy, in memoria di un suo amico del cuore, morto quando era ancora bambina. E bambina è rimasta.)
Un sogno di Natale, e come si avverò di Alcott Louisa M. (Il volume raccoglie tre racconti dedicati al Natale: “Un sogno di Natale, e come si avverò”, per lungo tempo inedito anche in America e recentemente ritrovato fra le carte dell’autrice, “Un Natale in campagna”, “Un nuovo modo di trascorrere il Natale”, tutti mai tradotti prima. La produzione della Alcott, benché la sua fama sia essenzialmente legata alla straordinaria popolarità di “Piccole donne”, è vasta e inesplorata per i lettori italiani. La Alcott riesce a infondere autenticità in queste piccole storie basate sui valori fondamentali e su un immancabile e toccante lieto fine. Postfazione di Elizabeth McKenzie.)
Notte di Natale. Quindici storie sotto l’albero, autori vari (È vero, nella notte di Natale possono accadere dei miracoli. Ma ci si può anche perdere tra i ghiacci delle montagne. Si può morire di fame e di freddo. Si possono percepire strane presenze. Si può gioire per un regalo inaspettato. Hoffmann, Andersen, Stifter, Gogol’, Gasiceli, Dickens, Dostoevskij, Maupassant, Van Dyke, Anstey, Le Braz, Hume, Cechov, O. Henry, Yeats: un caleidoscopio di letture per aspettare insieme a quindici grandi autori l’arrivo della notte di Natale. Voci diverse, atmosfere di sogno e di mistero, temi delicati e amari al tempo stesso: le storie qui raccolte ci raccontano miracoli, apparizioni di fantasmi, solitudini e improvvisi stupori. Ma tutte ci parlano di speranza e di magia.)
Sono solo alcuni suggerimenti di libri che aspettano di esser presi, nelle librerie, ce ne son tanti.
I classici riportano indietro nel tempo e fanno sognare di più.
Naturalmente anche la cinematografia ha dei classici che son sempre piacevoli da vedere e rivedere, ma le loro sceneggiature provengono dai libri, i quali hanno qualcosa di magico e in questo periodo incantato per eccellenza si dovrebbero rispettare le vecchie tradizioni, magari attorno al fuoco.
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E mi raccomando…fate viaggiare la vostra fantasia!


Articolo scritto per iltempolastoria.it
http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/atmosfera-natalizia-dai-mercatini-ai-racconti-di-natale/

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