E' il racconto di un libraio strano,
misterioso che non vende libri, ma li legge.
In un paese restio
alle novità, dove la conoscenza, l'arricchimento del vocabolario non
sembra importante, il libraio ha non poche difficoltà.
Tutti lo
trattano male (sia quelli che sono andati a sentirlo leggere, ma solo
una volta; sia quelli che non l'hanno mai sentito), lo trattano come
se fosse una creatura abominevole perché non è come loro.
Il suo
amore per la lettura e per i testi che riempiono la sua libreria, si
nota quando legge.
Dà sempre la giusta intonazione, sembra quasi
che canti.
Il libraio ha un solo ascoltatore a Selinunte, Frullo,
che contro ogni ostacolo possibile fa di tutto per entrare di
nascosto nella libreria per ascoltare le letture del
libraio.
Naturalmente si sa che quando l'ignoranza regna il buono
che c'è dev'essere rovinato.
Le prese in giro dei popolano
diventarono sempre più pesanti fino a trasformarsi in veri e propri
attacchi e accuse gravi in occasione di un fatto accaduto nel
paese.
Frullo riuscì ad esser presente all'ultima lettura
mimetizzato come sempre tra due colonne di libri, un'ultima sera
nella quale il libraio sembrò salutarlo perché sapeva della sua
presenza quella sera come le altre sere.
Poi un incendio e le
parole che si dissolvevano e la gente che si liberava di quel peso,
delle paure del cambiamento.
Quelle fiamme riportavano lo stato
delle cose com'era prima con soddisfazione di coloro che non volevano
cambiare.
Frullo invece era in preda alla disperazione perché
senza parole era difficile comunicare.
Una storia importante
narrata con maestria come solo Vecchioni sa fare.
Professore di
greco, latino, italiano e storia in vari licei classici e professore
universitario poi, scrittore di canzoni d'autore uno dei pochi con le
qualità necessarie per far sognare e per insegnare anche attraverso
le sue canzoni.
Un aedo dei nostri tempi e dei tempi passati.
Un
romanzo breve “Il libraio di Selinunte” che esprime tutta
l'importanza della lettura per essere in grado di parlare
correttamente.
Un tema sempre attuale (e questo è triste perché
più passa il tempo e più rimangono certi problemi) soprattutto di
questi tempi dove le parole si abbreviano causando una grave
ignoranza di massa, dove solo pochi sfuggono e vengono criticati e
presi in giro da chi crede di esser riuscito a creare un nuovo modo
di parlare e di scrivere più rapido.
Spaventano le parole perché
causano la realizzazione dei propri pensieri e una parte della gente
non riesce a pensare come dovrebbe e l'altra parte non vuole perché
non potrebbe più apparire.
Solo una minima parte le usa e va
avanti per la propria strada tra le varie prese in giro, la parte che
reputa le parole di fondamentale importanza.
Vi svegliate un giorno e non avete più
parole per dire “giorno”. Scendete in strada e non avete più
parole per dire “strada”. Poi scoprite che la città è piena di
smemorati come voi, che vagano sperduti in una nebbia di cose senza
nome, incapaci di parlare e ricordare, incapaci di pensare. Perché
tutti, quel giorno, avete perso le parole, le avete perse per sempre,
ed è colpa vostra. Soltanto un ragazzo, “Frullo”, è salvo
dall'incantesimo e può raccontare i fatti incredibili che hanno
portato a tutto questo. Soltanto lui, perché ha conosciuto il
libraio.
Un uomo misterioso, giunto in città con i suoi bauli pieni di libri e tanta voglia di raccontarli, più che venderli. Accolto male dalla comunità perché diverso, straniero, e quindi estraneo, il libraio riesce a stabilire un magico legame solo con Frullo, che, nascosto dietro due pile di libri, lo ascolta leggere ogni sera i passi più belli dei grandi poeti e romanzieri di tutti i tempi. E quelle parole, per Frullo come per ogni lettore, spalancano di colpo un universo di emozioni e di storie che hanno un'eco lunga, come una favola infinita.
Un uomo misterioso, giunto in città con i suoi bauli pieni di libri e tanta voglia di raccontarli, più che venderli. Accolto male dalla comunità perché diverso, straniero, e quindi estraneo, il libraio riesce a stabilire un magico legame solo con Frullo, che, nascosto dietro due pile di libri, lo ascolta leggere ogni sera i passi più belli dei grandi poeti e romanzieri di tutti i tempi. E quelle parole, per Frullo come per ogni lettore, spalancano di colpo un universo di emozioni e di storie che hanno un'eco lunga, come una favola infinita.
Nota:
Selinunte è un paese in provincia di Trapani.
Vedi link https://it.wikipedia.org/wiki/Selinunte e http://www.selinunte.net/area.htm