venerdì 25 agosto 2017

Un respiro nell'ombra: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it





http://thrillernord.it/un-respiro-nellombra/


Autore: Christian Carayon
Editore: Sperling & Kupfer
Traduttore: Margherita Belardetti
Pagine: 420
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2017



1980, in una cittadina del Sudovest della Francia. Sul lago, i membri del locale yatch-club stanno celebrando la fine dell’estate. Giochi nautici, balli, un fuoco, il picnic hanno animato allegramente un sabato sera già particolarmente bello. Nel clima disteso della festa, quattro ragazzini ottengono facilmente il permesso di fare campeggio sull’isolotto di Bois-Obscurs, una ricompensa per essere andati bene a scuola. Così, nella luce dorata del crepuscolo, prendono le loro canoe e si dirigono verso il centro del lago. Ma, la domenica mattina, i ragazzi si fanno aspettare. Allora uno dei genitori, molto arrabbiato, decide di raggiungere l’isola a nuoto. E scopre l’entità del massacro. Nell’isola della paura, innocenza e ferocia si sono mescolate nella più tragica delle storie. Trent’anni più tardi, uno dei bambini che sono stati testimoni della tragedia, Marc-Edouard Peiresoles, dieci anni all’epoca del delitto e ora stimato professore di storia, decide di tornare sul luogo del massacro. Per lui è un modo di esorcizzare, finalmente, antiche paure, ma anche di allontanarsi da nuove trappole sentimentali. Non appena mette piede nel vecchio paesino dove tutto è successo, però, si ritrova immerso in un passato fatto di ombre, quelle di indagini poco chiare, e di silenzi, quelli delle persone che hanno vissuto gli eventi. Con il passare dei giorni, davanti agli occhi di Marc-Edouard riprende vita il paese della sua infanzia, e lui si trova inevitabilmente a incontrare chi è rimasto, per ricostruire il mostruoso delitto. E trovare il vero colpevole.
”Non sono più in collera con te”…”Credevo che d’inverno la giostra fosse chiusa”…
In un paesino della Francia le giornate scorrevano tranquille; i ragazzi del posto si conoscevano, chi più chi meno, perché frequentavano la stessa scuola, e molti di essi, compresi alcuni genitori, frequentavano il club che sorgeva sulla spiaggia dei Crozes. Durante la festa estiva Justine, Florie, Guillaume e Emmanuel richiesero di poter dormire sull’isolotto che distava 300 metri dalla spiaggia. I genitori acconsentirono e così persero ogni possibilità di rivedere i loro figli…vivi!
La tragedia si consumò nella notte e il giorno dopo la scena era alquanto raccapricciante. Tutti rimasero sconvolti dall’accaduto. Justine era una ragazza stupenda, era l’anima del paese, una ragazza talmente bella da fare gola a tutti. Gli altri erano invidiati perché sull’isolotto potevano stare con lei. Invidie, gelosie, vendette…possibile scatenare tutta quella violenza su dei corpi?
In molti furono accusati del massacro, finché venne individuato come responsabile un pregiudicato. Ma molti non erano convinti della sua colpevolezza, come non lo era Marc-Edouard Peiresoles, che una volta faceva parte di quella comunità dolorosamente colpita.

È lui che anni più tardi decide di riesumare il caso.
Ormai professore nel Dipartimento di Storia dell’Università di Tolosa, inizia a indagare per conto suo avvicinandosi ad un giornalista in possesso di un baule di documenti riguardanti il triplice omicidio. Ritorna a vivere sull’isola, nella casa dei nonni e, spinto dal disperato bisogno di fuggire da una vita difficile da gestire tra sfera privata e professionale, decide di riprendere le ricerche sul caso di Basse-Misére. Ma giungerà alla scoperta di una verità sconvolgente davanti alla quale…

Un romanzo che appassiona mano a mano che si va avanti con la lettura. La gravità dell’evento narrato è tale che chi legge riesce a percepire lo sconvolgimento e il dolore delle persone all’indomani del triplice omicidio. E si avverte anche la paura che accompagna il lettore fino alla fine, quando la consapevolezza di ciò che accaduto lo porterà a mostrare durezza così come succede ai protagonisti.
La storia si dipana in un crescendo di scoperte, che si alternano però al racconto da parte del protagonista di episodi della sua vita, in modo da dare un po’ di respiro alla narrazione e non appesantire la lettura.

Come sempre vi auguro buona lettura!





Christian Carayon, originario del Sud-Ovest della Francia, insegna storia e geografia nel liceo da più di 15 anni. Vive attualmente nella Sarthe (dipartimento francese della Loira). Appassionato di letteratura, ha iniziato a scrivere nel 2012 e ha pubblicato “Il diavolo sulle spalle” (“Le diable sur les épaules, Les Nouveaux Auteurs 2012), un thriller storico ambientato nel Tarn (dipartimento francese nella regione Linguadoca-Rossiglione, sud della Francia) finalista del premio di giuria del Polar della rivista “Ça m’intéresse-Histoire”. “Les naufragés hurleurs” è il suo secondo romanzo che riprende il personaggio del criminologo Martian de la Boissière. Il suo ultimo libro “Un souffle, une ombre” (Un respiro nell’ombra) è stato già venduto in diversi paesi prima della pubblicazione francese.




Recensione scritta per www.thrillernord.it

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