giovedì 12 luglio 2018

Intervista a Cinzia Tani


Intervista fatta per www.thrillernord.it







A chi dice che il romanzo storico è come una storiella e quindi lo relega nell’angolo più buio della letteratura, lei come risponde?
Sono assolutamente d’accordo per la maggior parte di “romanzetti” storici. Ma ci sono romanzi storici bellissimi: in Italia i Promessi Sposi, il Gattopardo, i Vicerè e soprattutto La storia di Elsa Morante. C’è Ken Follett e molti altri. Sono i veri romanzi storici, quelli basati su centinaia di libri consultati, sopralluoghi, studi e ricerche. Ci vuole un grande studio della Storia del periodo che si vuole trattare e soprattutto la capacità di inserire tra i personaggi veri quelli di fantasia per ottenere un romanzo bene intrecciato, con suspence e colpi di scena, con moltissimo ritmo. Un romanzo che appassioni e faccia anche ripassare o approfondire la storia.


Quanto si è documentata per scrivere Figli del segreto? C’è un metodo per documentarsi adeguatamente? E quanto l’essere giornalista ha influito sul metodo di ricerca?

Io mi documento moltissimo. Compro e leggo libri in tutte le lingue principali, vado a fare sopralluoghi. E’ fondamentale conoscere almeno l’inglese (se si legge anche in spagnolo e francese e tedesco è meglio) per avere a disposizione molte biografie diverse dei personaggi trattati. Per la trilogia Il volo delle Aquile (E’ uscito Figli del Segreto e gli altri due volumi usciranno a febbraio e novembre 2019) ho circa quattrocento libri da consultare.



Perché ha scelto la storia dei reali spagnoli e degli Asburgo di Spagna? Molti pensano che la storia spagnola sia più lenta rispetto a quella francese o quella inglese, lei cosa ne pensa?
Li ho scelti perché non ho trovato un romanzo storico completo su di loro. Perché non si tratta solo del cinquecento spagnolo ma anche italiano, belga, francese, inglese, tedesco, austriaco. Insomma, la nascita dell’Europa!!!!



Le vicende dei fratelli Avecedo mantengono il lettore in uno stato di tensione che dà slancio alla storia. Quanto è importante mantenere il lettore attento e qual è il metodo giusto per farlo?
Fondamentale avere dei personaggi di fantasia che diano ritmo e suspence alla storia. Servono anche per inserire molti dialoghi, descrizioni psicologiche e vicende che appassionino il lettore. Non è facile mescolare fantasia e realtà. Bisogna avere un’idea da cui parta tutto. Dopo la morte dei genitori assassinati, i miei orfani di fantasia crescono con la zia Angela che è parente della regina Isabella di Castiglia. In questo modo io ho potuto inserire i miei personaggi nelle varie corti che racconto e farli vivere accanto ai personaggi storici. E’ importante che non si noti la differenza tra gli uni e gli altri e per questo bisogna leggere molti libri che parlano di usi e costumi dell’epoca, trasporti, vita familiare, cibo, condizione delle donne, lavoro, città etc.



Quanto può servire un corso di scrittura creativa per chi sogna di diventare scrittore?
Il talento non si insegna ma il corso di scrittura (solo se fatto in un certo modo) è molto utile per il confronto dei propri scritti con quelli degli altri, per la disciplina (io assegno molte esercitazioni), per le correzioni (correggo ogni testo anche dieci volte). Inoltre si parla di libri continuamente e io stimolo la lettura. Per ogni lezione e quindi ogni argomento invio lunghe dispense che stimolano la fantasia (oltre ai basilari: incipit, finale, personaggi, punto di vista, dialogo, descrizioni suspence etc. mando: il doppio in letteratura, i romanzi di formazione, come scrivere un romance, un fantasy, un thriller, romanzi distopici, young adults, etc) in cui raccolgo il meglio della letteratura su quell’argomento.



Quanto serve leggere per poter scrivere bene? E quali sono i suoi autori preferiti?
E’ importantissimo leggere per scrivere bene. E soprattutto “rileggere”! I miei autori preferiti? Omero e Shakespeare.



Ha mai letto un thriller nordico? Se ne ha letto qualcuno qual è il suo scrittore nordico preferito?
Ne ho letto qualcuno, per esempio la serie Millennium di Stieg Larsson di cui non ricordo più niente a parte la fantastica protagonista, Lisbeth Salander. Non amo i gialli, preferisco i noir psicologici. Tra questi i miei autori preferiti sono Simenon (dei romanzi e non di Maigret), Thomas Harris (Black Sunday, Il delitto della terza luna, Il silenzio degli innocenti), Dennis Lehane (Mystic River, Gone baby gone, Shutter Island… ogni libro un film) e Pierre Lemaitre (bellissimi Alex e Tre giorni e una vita).
Cinzia Tani
A cura di Marianna Di Felice 





Intervista fatta per www.thrillernord.it







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