lunedì 13 agosto 2018

Il giallo di Montelepre: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it










Autore: Gavino Zucca

Editore: Newton Compton
Genere: Giallo
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2018

 

 


Sinossi.  Sassari, 1961. È la settimana prima di Natale quando un barbone molto noto in città viene trovato morto in una piazza del centro storico. I sospetti ricadono subito su un altro mendicante, di cui si perdono immediatamente le tracce. Il caso si presenta all’apparenza molto semplice: qualcuno ha visto il presunto omicida che sottraeva qualcosa dalle tasche della vittima. Ma il tenente dei carabinieri, Giorgio Roversi, bolognese DOC trasferito in Sardegna per motivi disciplinari, non ne è del tutto convinto. Seguendo gli indizi disseminati ovunque, e con l’aiuto di Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma, il tenente scoprirà che la verità affonda le proprie radici in storie del passato, antiche e ormai dimenticate… Quando anche un secondo cadavere viene rinvenuto, Roversi ha davvero poco tempo per agire: dovrà risolvere il caso al più presto, prima che l’assassino riesca a farla franca.

Recensione

Quando il tenente Roversi arriva in Sardegna, trasferito per punizione da Bologna, si trova davanti a una realtà antica e polverosa. Sono gli anni ’60, gli anni della DC e dei nostalgici monarchici che si erano organizzati in gruppi: da una parte quelli che volevano allearsi con la destra e dall’altra quelli che volevano allearsi con la DC, i più moderati.
Anni in cui si vedevano in giro barboni, ladruncoli e persone anche più pericolose che facevano parte di un quartiere abitato da reietti, da reduci della seconda guerra mondiale, da famiglie che si son ritrovate con le abitazioni distrutte. Anni in cui convivevano famiglie di agricoltori e allevatori.
Attraverso uno dei personaggi torniamo indietro con la memoria e attraverso dei flashback ripercorriamo quello che ha subito combattendo e quello che doveva subire una volta tornato in patria, in quella patria che si era dimenticata di lui e di molti altri reduci.
In mezzo a tutto questo si sviluppa una storia che vede come protagonista un tenente dei Carabinieri bolognese che ancora non sa parlare il sardo e al quale molti sassaresi si adeguano parlando in italiano. Roversi, appassionato di Tex Willer, si ritrova nel suo Far West personale, e indaga su un caso di duplice omicidio, su un caso che coinvolge un delinquente siciliano e su un altro che ha come protagonista “lu pindacciu”. Al posto dei cespugli rotolanti nel terreno si trovano delle palle di pelo, a dar l’idea di una terra in cui alcuni ancora fanno a modo loro, senza tener conto delle regole. Se credeva di annoiarsi, Roversi di certo cambia opinione!
Aiutato nelle indagini da Luigi Gualandi, un ex veterinario ufficiale dell’Arma che ora si occupa della sua tenuta e che ha un passato non semplice, avendo una moglie tedesca, il suo factotum Michele e la sua governante Caterina, una bellezza semplice che davanti a un uomo del continente si sente in difficoltà. Insieme formano un valido trio di investigatori.
È bello leggere nel libro frasi in sardo, perché è bello riportare un’antica tradizione che fa parte della storia d’Italia. È divertente riuscire a capire senza vedere la traduzione, perché nella maggior parte dei casi si comprende. Leggendo il libro si respira un’aria nostalgica, si entra in un mondo che sembra a parte, in cui si possono carpire una parte di folclore e una parte di passato non troppo felice.
La lettura è seria e faceta, visto che la serietà è intervallata da battute brillanti e cattura il lettore con la sua semplicità apparente; sotto, infatti, nasconde una storia di un certo peso. Una storia che forse non si fermerà a questo libro…



Gavino Zucca (Scheda Autore


Gavino Zucca (1959) vive a Bologna, ma è nato a Sassari. Laureato in Fisica e Filosofia, ha lavorato all’ENI per poi dedicarsi all’insegnamento nella scuola superiore. Ha partecipato a numerosi premi letterari, ottenendo molti riconoscimenti: Il mistero di Abbacuada è il suo primo romanzo che ha come protagonista il tenente Giorgio Roversi.


A cura di Marianna Di Felice





Recensione scritta per www.thrillernord.it

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