mercoledì 9 gennaio 2019

I grandi classici riveduti e scorretti: recensione







Autore: Se i social fossero sempre esistiti
Editore: Longanesi
Genere: Narrativa, umorismo
Pagine: 279
Anno di pubblicazione: 2018




SINOSSI
Un libro per chi ama i libri e la cultura classica, un divertissement colto e scritto con garbata ironia dai creatori di una delle più folte community di tema letterario e culturale di Facebook, la pagina Se i social network fossero sempre esistiti, seguita da circa un milione e trecentomila utenti. Con piglio ironico e irriverente – ma anche con scrupoloso spirito di divulgazione – questo bignami letterario racconta 50 tra i più bei libri di ogni tempo e si diverte a contaminare classico e pop, classico e moderno. Una lettura utilissima per quegli studenti che rischiano di morire di sonno ogni volta che aprono un Classico, ma anche un divertissement imperdibile per gli adulti, gli insegnanti, il regalo perfetto per tutti gli appassionati di letteratura.


RECENSIONE
Siamo onesti, in quanti hanno letto tutti i classici della letteratura italiana e quelli della letteratura straniera? “Impossibile” direbbe qualcuno! No, non è impossibile, dipende dalla voglia che uno ha di leggere che dipende dall’infanzia e dal mezzo attraverso il quale genitori o nonni facevano svagare l’infante! “Ma il libro non fa svagare, non fa divertire, non fa rilassare” ebbene si  molti dicono queste assurdità, ma sono quelli che aridi di cultura smentiscono la lettura come mezzo per accumulare nozioni, per saper parlare e soprattutto per saper ragionare. Il libro fa svagare, fa divertire e anche rilassare dipende sempre da che libro scegli di leggere. Per rilassarmi non sceglierei I promessi sposi (scusa Manzoni ma non mi sei mai piaciuto mia mamma, invece, è una tua fan e ha fatto anche la tesi su di te, poverina!), ma l’Inferno della Divina Commedia che rileggendolo nel libro che sto recensendo mi ha fatto ridere non poco! “Un poeta trecentesco si sveglia con i postumi della sbornia e inizia a parlare con i morti credendo di essere all’inferno” (anche se credo si dovesse sbronzare per reggere l’inferno terreno e reale che si viveva in quel periodo e che è lo stesso “evoluto” che si continua a vivere anche oggi). Non scherzo quando dico che un lettore se prendesse per il verso giusto il libro si divertirebbe o ne rimarrebbe positivamente colpito e non lo abbandonerebbe! Ultimamente lettura è sinonimo di pesantezza, lo vedo con gente che non riesce a leggere nemmeno dei commenti più lunghi di dieci righe quindi siamo ad un livello decisamente pietoso anche perché tira di più la televisione con i suoi programmi per decerebrati. L’inferno di Dante letto nel libro I grandi classici riveduti e scorretti sembra essere un programma da Top Crime con intrighi, imbrogli e assassini (Dante non ti incavolare purtroppo i tempi son cambiati), ma scritto in italiano e con morale (quindi decisamente superiore) che parla dei delitti di personaggi famosi come Paolo e Francesca che son colpevoli di lussuria o Farinata degli Uberti colpevole (dopo la morte…per la serie cornuto e mazziato) di eresia perché sosteneva i ghibellini (favorevoli all’imperatore) e perché era epicureista (non credeva all’esistenza dopo la morte. “Quando c’è la morte non ci sei tu, quando ci sei tu non c’è la morte” qual è il problema? Quindi niente paura e nessuna fatica. Il tutto smentito quando Dante incontra Farinata all’inferno. E ora come la metti Farinata? E anche tu Epicuro?). Viene spontaneo ironizzare seguendo a ruota i due autori e ridere ancora mentre si recensisce! Quindi per come viene descritto, l’Inferno potrebbe svagare la mente, in caso contrario potreste sempre leggere Harry Potter e la pietra filosofale! Mentre leggevo le varie opere, alcune tra le più importanti nell’universo della letteratura classica, ridevo a crepapelle e segnavo quelle che volevo leggere o rileggere perché alcune le ho già lette, ma visto che non vale dire di aver letto tutti i libri classici, come si fa nei test solo perché fa figo, perché poi si nota che non li avete letti visto che non tutti sono dei letterati, mi assumo le mie responsabilità e dichiaro di non aver letto tutte le opere che son presenti nel libro. Rileggerò presto Amleto di Shakespeare descritto dagli autori in questo modo:  “un tizio si improvvisa Perry Mason per vendicare la morte del padre e finisce per ammazzare per sbaglio tutta la famiglia”. Sicuramente mi verrà da ridere in certi brani, ma in questo modo sarà una lettura più leggera di un caposaldo della letteratura inglese. Gli autori sono stati davvero bravi ad usare l’ironia nei riguardi di capolavori della letteratura dei quali ho citato solo qualche titolo altrimenti scrivevo una nuova Commedia per elencarli tutti. La lettura è scorrevole, gradevole e allegra. In questo modo un lettore prende in seria considerazione la voglia di leggere o rivedere libri che possono far paura perché considerati “mattoni” (non per le basi che danno, ma per la pesantezza della scrittura che, magari, corrisponde anche al periodo storico che vivevano gli autori) e che erano e sono imposti come letture forzate dalla scuola. Spendo un ultima parola per Giacomino, alias Giacomo Leopardi il mio preferito, che non è un pessimista (da notare il suo sorriso beffardo stile Gioconda nei suoi ritratti), ma un realista. Non è presente in questo libro, ma si può notare la differenza dello stato d’animo con Ugo Foscolo, il vero pessimista, che combina una baraonda! W Giacomino!




Gli autori
Trovate su Facebook, su Instagram o  la pagina “Se i social fossero sempre esistiti” non ve ne pentirete. Esilarante, satirica, ironica, non smetterete di ridere e ridere fa bene alla salute. E se comprate il libro scoprirete (oltre ai loro nomi) che gli autori hanno una grande passione per la lettura!




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