Autore: Se
i social fossero sempre esistiti
Editore: Longanesi
Genere: Narrativa, umorismo
Pagine: 279
Anno di pubblicazione: 2018
SINOSSI
Un libro per chi ama i libri e la cultura classica, un divertissement
colto e scritto con garbata ironia dai creatori di una delle più folte
community di tema letterario e culturale di Facebook, la pagina Se i social
network fossero sempre esistiti, seguita da circa un milione e trecentomila
utenti. Con piglio ironico e irriverente – ma anche con scrupoloso spirito di
divulgazione – questo bignami letterario racconta 50 tra i più bei libri di
ogni tempo e si diverte a contaminare classico e pop, classico e moderno. Una
lettura utilissima per quegli studenti che rischiano di morire di sonno ogni
volta che aprono un Classico, ma anche un divertissement imperdibile per gli
adulti, gli insegnanti, il regalo perfetto per tutti gli appassionati di letteratura.
RECENSIONE
Siamo onesti, in quanti
hanno letto tutti i classici della letteratura italiana e quelli della
letteratura straniera? “Impossibile” direbbe qualcuno! No, non è impossibile,
dipende dalla voglia che uno ha di leggere che dipende dall’infanzia e dal
mezzo attraverso il quale genitori o nonni facevano svagare l’infante! “Ma il
libro non fa svagare, non fa divertire, non fa rilassare” ebbene si molti dicono queste assurdità, ma sono quelli
che aridi di cultura smentiscono la lettura come mezzo per accumulare nozioni, per
saper parlare e soprattutto per saper ragionare. Il libro fa svagare, fa
divertire e anche rilassare dipende sempre da che libro scegli di leggere. Per
rilassarmi non sceglierei I promessi
sposi (scusa Manzoni ma non mi sei mai piaciuto mia mamma, invece, è una
tua fan e ha fatto anche la tesi su di te, poverina!), ma l’Inferno della Divina Commedia che rileggendolo nel libro che sto recensendo mi ha
fatto ridere non poco! “Un poeta trecentesco si sveglia con i postumi della
sbornia e inizia a parlare con i morti credendo di essere all’inferno” (anche
se credo si dovesse sbronzare per reggere l’inferno terreno e reale che si
viveva in quel periodo e che è lo stesso “evoluto” che si continua a vivere
anche oggi). Non scherzo quando dico che un lettore se prendesse per il verso
giusto il libro si divertirebbe o ne rimarrebbe positivamente colpito e non lo
abbandonerebbe! Ultimamente lettura è sinonimo di pesantezza, lo vedo con gente
che non riesce a leggere nemmeno dei commenti più lunghi di dieci righe quindi
siamo ad un livello decisamente pietoso anche perché tira di più la televisione
con i suoi programmi per decerebrati. L’inferno di Dante letto nel libro I grandi classici riveduti e scorretti
sembra essere un programma da Top Crime con intrighi, imbrogli e assassini (Dante
non ti incavolare purtroppo i tempi son cambiati), ma scritto in italiano e con
morale (quindi decisamente superiore) che parla dei delitti di personaggi
famosi come Paolo e Francesca che son colpevoli di lussuria o Farinata degli
Uberti colpevole (dopo la morte…per la serie cornuto e mazziato) di eresia
perché sosteneva i ghibellini (favorevoli all’imperatore) e perché era
epicureista (non credeva all’esistenza dopo la morte. “Quando c’è la morte non
ci sei tu, quando ci sei tu non c’è la morte” qual è il problema? Quindi niente
paura e nessuna fatica. Il tutto smentito quando Dante incontra Farinata
all’inferno. E ora come la metti Farinata? E anche tu Epicuro?). Viene
spontaneo ironizzare seguendo a ruota i due autori e ridere ancora mentre si
recensisce! Quindi per come viene descritto, l’Inferno potrebbe svagare la
mente, in caso contrario potreste sempre leggere Harry Potter e la pietra filosofale! Mentre leggevo le varie opere,
alcune tra le più importanti nell’universo della letteratura classica, ridevo a
crepapelle e segnavo quelle che volevo leggere o rileggere perché alcune le ho
già lette, ma visto che non vale dire di aver letto tutti i libri classici,
come si fa nei test solo perché fa figo, perché poi si nota che non li avete
letti visto che non tutti sono dei letterati, mi assumo le mie responsabilità e
dichiaro di non aver letto tutte le opere che son presenti nel libro. Rileggerò
presto Amleto di Shakespeare
descritto dagli autori in questo modo: “un tizio si improvvisa Perry Mason per
vendicare la morte del padre e finisce per ammazzare per sbaglio tutta la
famiglia”. Sicuramente mi verrà da ridere in certi brani, ma in questo modo
sarà una lettura più leggera di un caposaldo della letteratura inglese. Gli
autori sono stati davvero bravi ad usare l’ironia nei riguardi di capolavori
della letteratura dei quali ho citato solo qualche titolo altrimenti scrivevo
una nuova Commedia per elencarli tutti. La lettura è scorrevole, gradevole e
allegra. In questo modo un lettore prende in seria considerazione la voglia di
leggere o rivedere libri che possono far paura perché considerati “mattoni”
(non per le basi che danno, ma per la pesantezza della scrittura che, magari,
corrisponde anche al periodo storico che vivevano gli autori) e che erano e
sono imposti come letture forzate dalla scuola. Spendo un ultima parola per
Giacomino, alias Giacomo Leopardi il mio preferito, che non è un pessimista (da
notare il suo sorriso beffardo stile Gioconda nei suoi ritratti), ma un
realista. Non è presente in questo libro, ma si può notare la differenza dello
stato d’animo con Ugo Foscolo, il vero pessimista, che combina una baraonda! W
Giacomino!
Gli autori
Trovate su Facebook, su Instagram o la pagina “Se i social fossero sempre
esistiti” non ve ne pentirete. Esilarante, satirica, ironica, non smetterete di
ridere e ridere fa bene alla salute. E se comprate il libro scoprirete (oltre
ai loro nomi) che gli autori hanno una grande passione per la lettura!
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