giovedì 14 febbraio 2019

La danza dei giganti: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it








Prefazione di Cinzia Tani



AutoreFrancesca R. Cicetti

Editore: Augh!
Genere: Thriller
Pagine: 190
Anno di pubblicazione: 2018




Sinossi. Kristjen Dresner non ha i connotati del criminale: colosso gentile e gradevole, lavora in una scuola. Un filmato, registrato su una videocassetta recapitata in commissariato, tuttavia lo inchioda come assassino di Lavinia Swann, popolare archeologa e restauratrice di Tabee Hills.Julian Valentin Picard, dal canto suo, non ha l’aspetto del commissario: rosso e bellicoso come un folletto, analizza la realtà attraverso disegni realizzati di suo pugno. Sarà lui a guidare la squadra delle indagini, procedendo a ritroso per fare chiarezza su un’inquietante serie di omicidi. Gli indizi a disposizione confondono le acque e, per trovare la logica corretta, a Picard non resta che sincronizzarsi sui passi dell’imperscrutrabile gigante.


Recensione


Prima regola. Non parlare con nessuno. Se parli con qualcuno la videocassetta arriva alla Polizia. Seconda regola. Continua a seguire gli ordini e non interrompere la catena. Aspetta mie notizie.
Chi è Julian Valentin Picard?
Un poliziotto?
Un uomo?
O qualcosa di più?
Tutte le cose insieme, ma è anche un artista e figlio d’arte. Per questo ha la testa immersa nei propri pensieri e la matita attaccata a qualsiasi foglio possa trovare in giro. Disegna ciò che vede, i suoi incubi, le sue intuizioni. Avrebbe disegnato anche la faccia dell’assassino se avesse avuto una matita a portata di mano. Nel frattempo segue le indagini a modo suo dimenticandosi spesso le procedure, ma un artista non può rimanere intrappolato nelle regole, le deve rompere per capire cosa gli sfugge e per risolvere i casi. Ebbene a Picard son capitate delle doppie indagini su assassini di persone e di maiali.
Attorno a Picard ci sono persone che non lo sopportano più, come la sua ex moglie che forse ha anche paura di lui; persone che cercano di seguire le sue mosse anche se non lo comprendono abbastanza come Cynthia Cole, il tenente, che ha sempre un nome Navaho per ogni cosa; persone che lo rimbrottano come Elsie Gutierrezl’ispettrice, che sembra una mamma con il commissario quando lo rimprovera perché non si prende cura di se stesso e Jerome il vicino che è sempre a casa del commissario e che gli parla come fa un migliore amico o come un padre, bacchettandolo per ogni suo comportamento. Ma i pensieri di Picard conducono alla sua vita distrutta, fatta a pezzi che non riusciva a riattaccare.
Forse essendo artista dentro non può vivere una vita felice perché hasempre un demone dentro che lo perseguita e lo porta alla sofferenza e a sfogarsi nei suoi scatti di rabbia. Rimanere qualche metro dietro al folle che ha macchinato un sistema di omicidi basato su un gioco lo innervosisce ancora di più perché non è divertente! Il lettore viene invaso dalla collera di Picard e si innervosisce di conseguenza, entra in empatia con il personaggio e si chiede il perché di tutto questo come fa il commissario.
L’inquietudine lo porta a divorare le pagine per capire chi è l’assassino e perché sta facendo quel gioco di morte. Come in un libro di Agatha Christie, qui il terrore viene per posta.
Videocassette di omicidi e biglietti che provocano dapprima ilarità in chi la riceve perché pensano alle solite stupide catene, ma poi il sorriso si trasforma in un ghigno di paura perché le cose scritte si avverano.
Una catena da non spezzare tiene il lettore in agitazione, anche se la suspense viene spezzata dalle raccomandazioni sulla salute del commissario da parte di Gutierrez e l’ironia di Jerome.
Fa bene rompere l’alta tensione che provoca la storia, mnon scompare, anzisale davanti alla figura dell’avversario di Picard che è Kristjen Dresner, un ex militare che porta la scia di profumo delle pulizie con sé.
Picard rimane ipnotizzato da quel profumo che non va via facilmente e che lo sente ancor prima di vedere l’accusato, addirittura lo sente anche quando il colpevole non c’è!
Dresner è davvero un assassino?
Una persona che si porta dietro profumi così delicati può essere un assassino? Scorrendo le pagine il lettore troverà dei contrasti nelle indagini e questo è il bello della trama che fa ragionare e non arriva subito dritta al punto. All’inizio sembra tutto risolto, tutto pronto per accusare il colpevole ma non è così!
Il lettore dovrà arrivare alla fine per capire cosa sta succedendo.
Buona lettura!
A cura di

Marianna Di Felice




Francesca R. Cicetti


Francesca R. Cicetti, nata a Roma nel 1993, è laureata in Scienze Politiche alla luiss “Guido Carli”. Ha pubblicato numerosi racconti con vari editori, ed è stata tra i vincitori di alcuni concorsi letterari, tra cui “Donne che fanno testo” de “Il Messaggero” e “Carabinieri in Giallo”, promosso da Mondadori e l’Arma dei Carabinieri. Nel 2015 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, un’avventura distopica intitolata Truanderie (Edizioni Il Foglio). Dal 2016 scrive e lavora per il teatro.



Recensione scritta per www.thrillernord.it

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Il profanatore di tesori perduti - Marcello Simoni

  https://gialloecucina.com/libri/il-profanatore-di-tesori-perduti/ Mentre leggevo il prologo quando ho incontrato la frase “due monti gemel...

Post più popolari