martedì 26 marzo 2019

L'uomo di fumo: recensione






Autore: Steven Price
Editore: Bompiani
Traduzione: Piernicola D’Ortona – Maristella Notaristefano
Genere: Thriller
Pagine: 816
Anno di pubblicazione: 2019


SINOSSI
Londra 1885. In Edgware Road viene ritrovato il cadavere di una donna. La testa spiccata riaffiora a dieci miglia di distanza dalle acque melmose del Tamigi. L’ennesimo delitto orrendo che rischia di restare irrisolto in una città abitata da relitti umani, attraversata da fogne a cielo aperto, popolata da spiriti vagabondi, fasciata in una perenne nebbia sporca. Il nascondiglio perfetto per l’uomo di fumo, Edward Shade, il criminale che tutti ceracno e tutti accusano. Allan Pinkerton, il detective più celebre di tutti i tempi, è morto senza riuscire a catturarlo; e ora tocca al figlio William, che ha ereditato l’ossessione, portare a termine l’impresa fallita. Ma anche Adam Foole, gentiluomo trasformista che viaggia accompagnato da un gigante e da una bambina, ha le sue ragioni per ritrovare Shade: e sono ragioni che alludono a un amore perduto, a una lettera, a un viluppo di segreti. Le miniere di diamanti del Sudafrica, i campi di battaglia della Guerra Civile americana, un paesaggio vittoriano modellato sul dolore e sulle speranze infrante: questi i fondali di un romanzo dal passo epicoe dall’architettura stupefacente.

“I fantasmi non si fanno prendere”
Sally Porter

RECENSIONE
Dopo un po’ di tempo, visto che nel frattempo leggevo altri libri da recensire per Thrillernord, son riuscita a terminare L’uomo di fumo, finalmente ed ora mi manca! Avvicinare questo libro semplicemente alla figura di Jack lo squartatore è un vero assassinio oppure significa che non si è arrivati alla fine o addirittura che non si è letto il libro. Se si vuole solo renderne accattivante la lettura non serve ricondurlo all’omicida più famoso del mondo perché il romanzo è affascinante di suo. La nebbia di Londra nasconde ancora di più l’uomo che è appostato nell’ombra e che dà il via al romanzo. Un uomo assediato da una nebbia interna, circondato dallo stesso fumo che ha respirato nei campi sudisti e nordisti durante la Guerra Civile americana dove ha visto giovani morire e ha respirato l’odore acre del sangue. Il fumo di una Londra cupa dove pochi erano i quartieri puliti che non erano graziati dalle incursioni di bande di rapinatori. Un protagonista, William Pinkerton, e un antagonista, Adam Foole, loro fanno muovere l’intera storia che parte dalla famiglia Pinkerton e più precisamente dal padre di William fondatore di un’Agenzia di detective e direttore del Servizio Segreto dell’esercito unionista, o del Nord, durante la Guerra di secessione americana. Il fulcro della storia si trova proprio tra le pagine che riguardano la guerra tra Nord e Sud, dove  tra soldati spezzati sia fisicamente che mentalmente, tra lacrime che creavano strisce di pulito sul viso di uomini impauriti e sporchi di terra e polvere, c’erano degli uomini che rischiavano più di altri nei campi nemici.  Il personaggio di William è forte anche se si nota la sua sensibilità quando pensa alla sua Margaret e alle sue figlie rimaste in America mentre lui insegue un fantasma in Inghilterra per finire ciò che il padre iniziò. Ha rispetto di suo padre morto tempo prima con una fissa, trovare Edward Shade, ma forse è anche un po’ geloso dell’affetto che il genitore nutriva per questo Shade. Dall’altra parte Foole si può scambiare per un mago illusionista che scompare e ricompare quando vuole, un mago del travestimento, tutto per incontrare una persona a lui cara, infatti solo per lei torna in Inghilterra, ma forse ha sbagliato a seguire il cuore. Quando si parla di questo personaggio si possono sentire il caldo del Sudafrica e la luminosità dei suoi diamanti o le note speziate e colorate dell’India con i suoi quartieri poveri. Invece con Shade si sente il rumore degli zoccoli dei cavalli, le grida concitate dei soldati e il rumore delle armi che colpiscono i loro nemici. Anche William ha sentito questi rumori e la paura, soprattutto quando volò con l’aerostiere. Le sofferenze provate durante la Guerra di secessione non vanno via e i ricordi riaffiorano in ogni momento perché le ferite sono aperte e non guariranno mai. Charlotte è un altro personaggio interessante, complesso o semplicemente troppo semplice, ambiguo, furbo e manipolatore. Gli altri personaggi, Fludd, Molly, Sally, Ben, Mr Utterson e Martin Reckitt fanno da contorno alla storia perché fanno parte del presente e del passato di Foole e di William. La scrittura è decisamente scorrevole e non sembra vero per un libro di 816 pagine, ma la lettura scorre senza interruzioni e in poco tempo si arriva a metà anche se la storia è ricchissima di particolari. L’uomo di fumo è un thriller, ma diverso perché di questo genere ha solo l’inquietudine che deriva dall’inseguimento verso uno spirito, un’illusione che risponde al nome di Edward Shade. Gli omicidi ci sono, ma era la prassi in una Londra che aveva problemi con la sicurezza ed era piena di quartieri con una cattiva reputazione e non riconducono a Jack lo squartatore perché lui ha ucciso a Whitechapel nel 1888 e di lui si parla en passant nell’epilogo visto che i fatti raccontati si svolgono prima del 1888. Viene citato un omicida cruento, ma è il Saraceno. Dall’inizio alla fine del libro si crea un film mentale dove le immagini sono vivide e il lettore riesce a percorrere le carceri ipotizzando mani che escono dalle sbarre o i manganelli delle guardie sbattuti sulle porte, i fantasmi che abitano le celle ormai vuote, le inquietanti vecchie sorelle che sembrano uscite da un film horror con tanto di ambientazione cupa della casa e descrizione fisica da brivido, quartieri malfamati dove nella nebbia poteva spuntare fuori un ladro o un assassino, le interminabili fogne che costituivano un rifugio per reietti nelle quali ci si poteva perdere e rimanere lì per sempre, la situazione straziante della guerra con il dolore delle mogli e delle madri e la condizione delle cure nel campo che si colorava di rosso, gli inseguimenti e le indagini e soprattutto l’epilogo commovente. Questo romanzo è davvero emozionante e vorrei dire molto di più, ma poi si svelerebbero dei punti salienti della trama che abbasserebbe la suggestione, quindi buona lettura!




L’autore
Steven Price è un poeta e scrittore canadese più volte premiato per le sue raccolte di versi. Insegna poesia e scrittura all’università di Victoria, British Columbia, dove vive con la sua famiglia.











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