lunedì 6 maggio 2019

Intervista a Cinzia Tani

Intervista realizzata per www.thrillernord.it





Link della recensione del primo libro della trilogia: Figli del segreto

Link della recensione del secondo libro della trilogia: Donne di spade



A tu per tu con l’autore



In televisione si vedono serie tratte da romanzi storici che parlano di famiglie importanti come i Medici e i Borgia, di nobili inglesi come i Tudor o re inglesi più lontani alle prese con i vichinghi e Isabel sulla regina spagnola di Castiglia, ma nessuno ha scavato nella storia al di fuori di nomi famosi. La famiglia Acevedo è esistita davvero, è stato difficile trovare del materiale?
E’ vero, in televisione ci sono state serie su famiglie importanti che hanno avuto grande successo. Quando trasmettevano i Tudors Londra si fermava. Non capisco come nessuno abbia mai fatto una saga o una serie sulla famiglia più importante del nostro passato: gli Asburgo che hanno avuto l’impero più grande del mondo e hanno messo le basi dell’Europa. La famiglia Acevedo è di mia invenzione. Cercavo dei personaggi miei che interagissero con i personaggi storici. Ho pensato all’omicidio di due marchesi e a quattro bambini rimasti orfani. La zia, parente della regina Isabella di Castiglia, quando i bambini hanno l’età giusta ottiene il permesso di mandarli nelle varie corti dell’impero.



Come costruisce il suo romanzo? Si fa aiutare da studiosi o ricerca personalmente tutte le notizie?
Costruisco tutti i miei romanzi storici attraverso sopralluoghi che faccio nei luoghi che descrivo e leggo circa quattrocento libri per documentarmi. Sono libri in inglese, spagnolo, francese e tedesco perché in Italia si trova poco. Non c’è una grande tradizione biografica e così mi avvalgo di quelle straniere, anche molto antiche.


Dalla storia emerge una Spagna sfarzosa che aveva sete di potere e soffriva di fanatismo religioso. Ma la Spagna era solo questo o era molto di più?
La Spagna era meno sfarzosa della corte francese e di quella delle Fiandre ma era comunque sfarzosa. Il fanatismo religioso arrivava a degli estremi inconcepibili. Filippo II ha ordinato massacri nei Paesi Bassi contro i protestanti che ci ricordano tante guerre civili di oggi per motivi religiosi, come tra sciiti e sunniti. Per non parlare dei musulmani….   Ma la Spagna era potentissima perché riceveva i tesori delle Americhe che proprio il paese aveva colonizzato. Era anche un paese abbastanza unito rispetto all’Italia o all’Inghilterra. Tutti sottostavano agli ordini di Carlo V e poi di Filippo II.



Nei primi due libri le figure storiche di spicco sono Giovanna la Pazza, Carlo V e Filippo II, quale preferisce tra loro e cosa pensa di loro?
Amo Giovanna perché ha passato gran parte della sua vita chiusa in una fortezza perché considerata pazza mentre era lucidissima. Poiché allora le ragazze di famiglie importanti venivano usate come pedine per alleanze politiche lei era andata in sposa a soli quindici anni, a Filippo d’Asburgo, detto il Bello. Quindi era bello e lei si innamora come avrebbe fatto qualunque adolescente ma viene tradita e maltrattata fin dal primo giorno e reagisce male. Scene isteriche, alternanza di digiuni e abbuffate. Questo è il pretesto prima per il padre, poi per il marito, infine per il figlio Carlo V di chiuderla a Tordesillas e privarla del potere di regina. Tra Carlo V e il figlio Filippo preferisco mille volte il primo: audace, grande politico, andava in battaglia perfino in barella e abdica quando pensa che sia arrivato il momento giusto. Filippo non partecipa alle battaglie, ha una religiosità morbosa, è cupo e lento nel prendere le decisioni ma riesce comunque a mantenere l’impero più grande del mondo.



Il lettore riesce a viaggiare per le varie corti così da osservarle da vicino e affezionarsi ad una di esse. Lei quale preferisce e perché?
Ho amato molto la corte delle Fiandre perché era vivacissima e governata da donne, prima dalla sorella di Carlo V e poi dalla figlia bastarda Margherita di Parma. Donne che hanno amato la bellezza, i ricevmenti, l’arte e sono state delle vere mecenati.



C’è un personaggio al quale si è affezionata a tal punto da voler essere al suo posto?
Ce ne sono alcuni. Innanzitutto Greta e poi la figlia Agnes. Sono due guerriere tedesche, bellissime, passionali, coraggiosissime. Da tempo sognavo di creare un personaggio femminile che fosse parente del grande comandante lanzichenecco Frundsberg (raccontato anche dal grande regista Olmi nel suo Il mestiere delle armi). Tra i personaggi storici mi sarebbe piaciuto essere Giovanni dalle Bande nere, anche lui affascinante, coraggioso e un abile politico. Ma anche Giovanni d’Austria, anche lui figlio bastardo di Carlo V, un giovane e grande comandante che trionfò nella battaglia di Lepanto.



Io adoro il romanzo storico e sento dire spesso da profani del genere che è violento anche quando lo vedono riprodotto nelle serie televisive e pesante. Lei cosa pensa di queste affermazioni?
E’ vero. In molti casi è violento e molte serie sono noiose. Per questo io cerco di usare un linguaggio semplice, molti dialoghi, scene quasi cinematografiche e molto ritmo. Insegno da tanti anni scrittura e ormai so come rendere un romanzo appassionante dall’inizio alla fine, senza lungaggini, noiose descrizioni e personaggi immobili. Nei miei romanzi c’è sempre il noir ma non è mai violento, non ci sono scene di sesso se non sfiorate, ed evito (come fa qualcuno) di fare “l’erudita” perché ho studiato tanto la materia.



Ultimamente c’è stato un ritorno al romanzo storico sia letterario che televisivo, cosa ne pensa? È solo una tendenza del momento?
Spero che continui. La storia è importantissima e a scuola viene insegnata male, andrebbe svecchiata. Basta con elenchi di date e battaglie e facciamo leggere ai ragazzi romazi storici e biografie sui personaggi. Se potessero leggere una biografia romanzata di Napoleone sarebbero poi molto più interessati a conoscere date e battaglie. Quindi, se fatti in un certo modo, evviva le serie storiche e i romanzi storici!!!!!
Cinzia Tani

A cura di Marianna Di Felice

Cinzia Tani (Scheda Autore)


Cinzia Tani è autrice e conduttrice di programmi televisivi, tra cui FantasticaMente, Italia mia benché, La Rai @ la carte, Visioni private e Il caffè. Insegna Storia sociale del delitto alla facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma, e nel 2004 è stata nominata Cavaliere su iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Ha pubblicato per Mondadori: Assassine (1998), Coppie assassine (1999), Nero di Londra (2001), Amori crudeli (2003), L’insonne (2005), Sole e ombra (2007, premio Selezione Campiello), Lo stupore del mondo (2009), Charleston (2010), Io sono un’assassina (2011), Il bacio della dionea (2012), Mia per sempre (2013), Il capolavoro (2017). Per Rizzoli ha pubblicato Donne pericolose. Passioni che hanno cambiato la storia (2016), Darei la vita. Grandi donne di grandi uomini (2017), Figli del segreto (2018) e Donne di spade (Mondadori 2019).



Intervista realizzata per www.thrillernord.it


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