giovedì 4 luglio 2019

L'enigma dell'abate nero: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it








Autore: Marcello Simoni

Editore: Newton Compton
Genere: Storico
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2019






Sinossi. Estate 1461, Mar Ligure. Angelo Bruni, diventato mercante navale e all’occorrenza contrabbandiere, abborda una nave proveniente da Avignone, intenzionato a saccheggiarla. A bordo di quell’imbarcazione, però, si nasconde una spia informata di un complotto ordito ai danni del noto cardinal Bessarione. Deciso a sfruttare a proprio vantaggio quell’informazione, Angelo pianifica di correre in soccorso del prelato, che si trova a Ravenna, per derubarlo delle sue ricchezze con l’aiuto del ladro Tigrinus. Ma l’avventura non andrà come previsto e Tigrinus raggiungerà Ravenna da solo. Qui, però, diventerà inaspettatamente il bersaglio di attacchi incrociati: quelli dei fedeli di Bessarione, convinti che il ladro fiorentino sia un sicario pericolosissimo, e quelli di Bianca de’ Brancacci, inviata a Ravenna da Cosimo de’ Medici. Inseguimenti, catture, fughe rocambolesche: Tigrinus dovrà fare appello a tutta la sua astuzia e al suo ingegno per salvarsi la vita e recuperare la Tavola di Smeraldo, il pericoloso libro che tutti vogliono. E mentre lotta per scampare alla morte scoprirà una verità sconvolgente che riguarda l’inquietante Abate Nero…


Recensione

Come Virgilio con Dante, Simoni conduce il lettore nei meandri del secolo scelto e gli fa visitare le città, i paesi, le vie che siano dei mercanti o dei conciatori o quelle del volgo, i palazzi o le locande del vizio, descritte tra le pagine dei suoi libri come se il lettore si trovasse in carne ed ossa in quei luoghi, come se il lettore stesse vivendo quella storia in prima persona.
È una sensazione unica e piacevole per chi legge i romanzi di Simoni senza aver paura di affrontare avvenimenti storici che per molti risultano pesanti, perché l’autore ha una scrittura decisamente coinvolgente che rende la storia leggera, ma non superficiale. Semplicemente Simoni riesce a coinvolgere un nutrito pubblico grazie al suo modo di scrivere ricercato, ma non indigesto a chi non digerisce letture riguardanti il passato storico. L’autore prima di essere scrittore è bibliotecario e sa bene come muoversi tra scaffali polverosi per destreggiarsi, come un Tigrinus tra i tetti, in una ricerca del passato rendendola di facile lettura ai contemporanei.
Come un moderno alchimista l’autore produce un’essenza segreta che magistralmente sa usare per creare una storia che cattura il lettore come fosse Caco davanti ad un forziere d’oro; per perpetrare un’aura di malia nei suoi scritti che si può paragonare agli occhi di Bianca mentre ipnotizzano gli uomini che incontra e per far si che i suoi personaggi rimangano vivi nella memoria di chi legge. In questo modo Tigrinus, Caco, Bianca, Angelo e gli altri si fanno figure che prendono vita nell’immaginario del lettore come fossero personaggi dipinti in un affresco.
Grazie alla bravura dell’autore le parole impresse sulle pagine diventano evocative riuscendo ad immergere chi legge nell’avventura che stanno vivendo i personaggi in quel momento e in quelle che hanno già vissuto precedentemente ricollegando il tutto senza difficoltà. In questo romanzo Tigrinus si troverà alla resa dei conti con il suo passato, ma dovrà fare attenzione a chi vuole qualcosa che lui ha e che cerca con tutti i mezzi di togliere al ladro per appropriarsene. Tra le pagine de L’enigma dell’abate nero si lascia il suolo di Firenze, città delle spie e dei banchieri, e la figura di Cosimo de’ Medici sordido e avido di potere, per arrivare a Ravenna e leggere di scorci bizantini lasciati alla città dalla conquista dell’Impero Romano d’Oriente, anche se nel periodo indicato dal romanzo era sotto la dominazione della Repubblica di Venezia.
Ravenna era colma di pellegrini che fuggivano da Costantinopoli ormai presa dai turchi e tra questi si nascondevano, sotto ampie cappe calate sul viso, dei forestieri che avevano uno scopo ben preciso: trovare e catturare Tigrinus! L’ombra di Cosimo anche se lontana è sempre presente perché lui desidera ardentemente il libro che Tigrinus custodisce. Il lettore sarà di fronte ad un concatenamento di eventi che causano problemi ad alcuni personaggi solo per salvare la faccia e far ottenere favori ad altri protagonisti.
Qui si incontra la cupidigia di chi vuole ottenere ricchezze in modo facile, o quasi; la voglia di chi chiede a gran voce formule occulte per aumentare il potere e abbattere i confini della conoscenza terrena; la corruzione che investe molti membri del clero chiusi nelle loro idee bigotte prive di spiritualità e ricche di bramosia di potere. Si incontrano personalità abiette che pensano solo al loro bene senza preoccuparsi del male che ricevono le persone che vengono colpite dalle loro bugie.
Tigrinus anche se ladro è il più onesto!
In questo groviglio di falsità il ladro deve cavarsela per riuscire a scoprire la storia del suo passato. Il ritmo delle vicende è veloce per questo motivo si passa da una scena all’altra senza far fatica e senza perdere il filo della storia. Simoni è come un cantastorie che racconta attraverso i suoi romanzi la storia passata adattandola alla lettura dei nostri tempi pescando nel bagaglio della sua creatività e creando personaggi che son posti vicino a quelli realmente esistiti.
Riuscirà Tigrinus a scoprire la storia del suo passato ed essere libero dall’assillo che lo angoscia da tempo?
Lo scoprirete solo leggendo L’enigma dell’abate nero.
Buona lettura!

A cura di
Marianna Di Felice



Marcello Simoni  (Scheda Autore)


È nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, secondo e terzo capitolo della trilogia del famoso mercante; L’isola dei monaci senza nome, con il quale ha vinto il Premio Lizza d’Oro 2013; La cattedrale dei morti; la trilogia Codice Millenarius Saga (L’abbazia dei cento peccati, L’abbazia dei cento delitti e L’abbazia dei cento inganni) e la Secretum Saga (L’eredità dell’abate nero, Il patto dell’abate nero e L’enigma dell’abate nero). Nel 2018 Marcello Simoni ha vinto il Premio Ilcorsaronero.


Recensione scritta per www.thrillernord.it


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