giovedì 23 gennaio 2020

La corona di mezzanotte: recensione




Concludere la lettura del secondo volume, terzo se consideriamo il prequel, della Maas facente parte della saga incentrata sull’eroina Celaena Sardothien è come se mancasse il respiro, come se si perdesse qualcosa di caro, un’amica. Grazie alla Maas e a Brandon Sanderson mi son riavvicinata al genere fantasy, un genere che cattura la mia immaginazione e mi dà imput per creare storie sia mentali che scritte. Un genere dal quale non avrei voluto allontanarmi dopo aver letto le opere di J.R.R. Tolkien, Marion Zimmer Bradley, Terry Pratchett, poi George Raymond Richard Martin, Steven Erikson, Ursula K. Le Guin, Robert Jordan, mischiando il fantasy con la fantascienza in certi casi, ma anche precedentemente a questi autori le saghe epiche medievali, la mitologia scandinava e i miti celtici per approdare al ciclo bretone di re Artù. Ma da questo genere mi sono allontanata quando sono arrivati nuovi autori che affollavano gli scaffali con i loro libri pieni di imprecisioni nei confronti delle tradizioni e leggende o invenzioni assurde e ridicole e che contenevano simboli o nozioni alchemiche mescolate in una storia per bambini scritta in modo elementare dal quale traevano anche successo. In questi casi il fantasy veniva ridicolizzato, ma molti andavano dietro queste storielle che son state traslate anche in film o serie tv ancora più ridicole! Da qui ho deciso di riprendere la lettura di romanzi storici (anche qui si può cadere nel ridicolo) e narrativa in genere. Scrivo anche recensioni per Thrillernord e quindi mi son buttata a capofitto anche sul thriller cosa che facevo appena prima del 2016. Ma ora son tornata in contatto con questo genere sotovalutato e giudicato male secondo me grazie a quegli scrittori che scrivono perché tutti lo fanno come si dice, in questo caso non c’è passione e quindi non c’è coinvolgimento del lettore. Con la Maas invece c’è fin troppo coinvolgimento almeno nei libri che ho letto fino ad ora. Il vero lettore se ne accorge, chi invece pubblicizza i libri solo per far si che le case editrici regalino loro i libri o per ottenere regali da canali e siti continuerà a dire “meraviglioso”, “adoro”, “non vedo l’ora”, “stupendo” senza dire davvero nulla in verità! La Maas mi piace anche perché con una scrittura semplice riesce a tenere il lettore incollato il lettore alle pagine e alle avventure della sua creazione Celaena Sardothien che cresce mano a mano che la storia avanza. Ho letto più di una volta “Leggendo il secondo o il terzo mi sono appassionata perché si vede che la storia si sviluppa sempre di più” è normale credo! L’autrice forse doveva sviluppare la storia tutta nel primo libro? Quale senso avevano poi gli altri? Una storia dovrebbe crescere mano a mano che si leggono tutti i libri di cui è composta una saga. Questa sarebbe normalità, ma in un mondo dove ormai la velocità è diventata predominante potrei aspettarmi l’incredibile! Io mi son gustata lentamente i libri che ho letto fino ad ora soprattutto perché quelli che mi catturano li devo assaporare come se fossero un ottimo vino, anche se è difficile rallentare quando il ritmo è incalzante e con Celaena è quasi sempre vorticoso. Ne La corona di Mezzanotte succedono fin troppe cose che superano Il trono di ghiaccio, l’inizio quando già sembrava che la vita della paladina fosse un caos. Ora lo è ancora di più. In questo secondo volume accadono cose che emozionano il lettore, quello sensibile, e lo fanno arrabbiare si nota anche come la paladina è si un’assassina, ma anche umana. Aborro quelle persone che adorano un personaggio solo perché fa stragi e sparge sangue magari per vendicarsi. Capisco perché un personaggio di un libro lo fa, la vita difficile che ha dopo che i genitori sono morti e magari verrebbe spontaneo anche a me nei panni di certi personaggi agire come gli stessi, ma osannarli significa avere qualche problema come li hanno molti personaggi di saghe o storie se vogliamo analizzarli dal punto di vista psicologico. Celaena conoscerà l’amore (finalmente!), ma anche il dolore profondo. Non mi piace nemmeno il personaggio che dice di fare a meno di tutto e tutti perché quel personaggio e la persona che si vede nei suoi panni ha sicuramente bisogno di aiuto. Celaena in fondo è una ragazza che ha sofferto, si è svegliata in mezzo ai due genitori assassinati, quindi provate a pensare allo shock che il suo cervello ha avuto a quel risveglio! Il lettore deve leggere attentamente e comprendere la storia dei vari personaggi per avere un quadro più evidente. G altri personaggi e il lettore vedranno i cambiamenti di Celaena davanti ad un grande dolore, si riaccenderà la fiamma che cova dentro di lei. E si accenderanno anche delle luci collegate al mondo della magia che verrà risvegliata da due personaggi. Magia che ad Adarlan è proibita e viene punita con la morte e si capirà perché in questo secondo volume. Il re è il male!  Ma per capire fino in fondo si deve continuare a leggere. Sono curiosa di sapere cosa succederà ne La corona di fuoco visto che Celaena è stata allontanata da Adarlan a mo’ di protezione per quello che le potrebbe succedere visto che il re si è già accorto che qualcuno ha fatto qualcosa che non doveva fare. Naturalmente preferisco parlare in modo criptico più che scrivere spoiler per non causare anticipazioni per colpa della curiosità. La Maas si deve leggere e si deve gustare la sua scrittura viscerale ed emozionante. Per questo ora vi dico, buona lettura io mi fiondo tra le pagine del terzo volume!

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