lunedì 19 settembre 2016

Mi ricordo di te: recensione

                                        Recensione scritta per www.thrillernord.it

                                             





Autore: Yrsa Sigurdardottir 

Editore: Il Saggiatore
Pagine: 320 
Genere: Thriller 
Anno Pubblicazione: 2012 



Il villaggio di Hesteyri nei mesi invernali è disabitato e quasi irraggiungibile. 
L'unico contatto con il resto dell'Islanda è un traghetto perennemente in balia del vento e del mare. 
In questo luogo desolato, tre giovani provenienti dalla capitale hanno deciso di ristrutturare una casa per trasformarla in un albergo. 
Ansiosi di mettere a frutto il loro investimento, si sono arrischiati a viaggiare fino a Hesteyri nel periodo più freddo per mettere mano ai lavori. 
Il piccolo gruppo presto si rende conto che non solo la ristrutturazione è molto più difficile del previsto, ma anche che sul villaggio deserto aleggia un'atmosfera sinistra. 
I telefoni cellulari si scaricano senza motivo e una presenza indistinta sembra seguirli, lasciando tracce che suggeriscono un messaggio indecifrabile. 
Impossibilitati a comunicare con l'esterno, i tre possono solo aspettare che il traghetto torni a prenderli nella data stabilita, mentre la tensione tra loro continua a crescere. 
Negli stessi giorni Freyr, uno psichiatra, sta aiutando la polizia nell'indagine su un caso di vandalismo in una scuola. 
La vita dell'uomo è cambiata da quando suo figlio Benni è misteriosamente scomparso tre anni prima; una tragedia che lo ha gettato nello sconforto e ha distrutto il suo matrimonio. 
Nel corso dell'indagine Freyr risale a un altro atto vandalico compiuto nella medesima scuola cinquant'anni prima, lo stesso periodo in cui un giovane allievo è svanito senza lasciare tracce.



Se l'autrice avesse voluto rendere più complicata la trama non ci sarebbe riuscita, visto che già lo è (almeno all'inizio). 
Un thriller che si nutre di suspense e fa crescere ansia che può causare esasperazione quando non si viene a capo di nulla nelle pagine piene di fatti che si susseguono e avanzano nel raccontare di strani omicidi riconducibili ad un ragazzino scomparso molti anni prima.
Il tutto diventa più chiaro verso la fine che svela dei retroscena mettendo in ordine il puzzle che fino a quel momento si formava e disfaceva più volte.
Garoar, Katrin e Lif si ritrovano sui fiordi occidentali ad Hesteyri per ristrutturare una casa del villaggio disabitato (se non altro in inverno) e renderlo albergo, ma in questo villaggio succedono cose strane, oscure.
Strani brusii accompagnano la notte, strani cigolii per niente naturali rendono insopportabile il soggiorno dei tre malcapitati nella casa acquistata.
Mentre sognano di poter tornare a Reykjavik la trama si intreccia con altri tempi e ingiustizie passate che provocano gli odierni accadimenti.
Il tutto è condito con il sapore della vendetta che causa molti incidenti tra Hesteyri e Isafjordur, separate da un mare in tempesta.
Alla fine viene svelata la fitta ragnatela che trasparente fino ad un attimo prima, si mostra al lettore liberando dei tratti nebulosi della storia.
Un libro che si rivela snervante a tratti per colpa della suspense che tiene in scacco il lettore.
Non ho trovato noioso il thriller in questione, come avevo letto in giro, al contrario...ma la mia opinione è indubbiamente personale.
Ho notato alcuni errori grammaticali non esageratamente gravi, per il resto il thriller rispetta le caratteristiche del genere.


L'autrice:

Yrsa Sigurdardóttir ha iniziato a scrivere nel 1998 ed è considerata una delle migliori autrici contemporanee di thriller. Sposata con due figli, lavora come ingegnere civile a Reykjavík. Nel 2012 il Saggiatore ha pubblicato il best seller Mi ricordo di te.

http://www.thrillernord.it/miricordodite.html

                                                Recensione scritta per www.thrillernord.it

martedì 6 settembre 2016

I Re Maledetti - Il Re di Ferro: recensione



Autore: Maurice Druon
Titolo: I Re Maledetti – Il Re di Ferro
Editore: Oscar Mondadori
Prezzo: euro 10


Con la sua introduzione George R. R. Martin (il Martin de “Il trono di spade”) scrive che questo è il vero trono di spade ed ha ragione.
Questa è la storia, la storia di Francia e dei suoi re Capetingi.
L'anno è il 1314, anno nefasto per i Cavalieri del Tempio, più comunemente chiamati Templari, perché vengono catturati, torturati, spogliati dei loro beni e alcuni di loro, tra i quali anche l'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay, bruciati sul rogo.
“Papa Clemente!...Cavalier Guillaume!...Re Filippo!...Entro un anno vi cito a comparire dinanzi al tribunale di Dio per ricevervi il castigo che meritate! Maledetti! Maledetti! Maledetti tutti fino alla tredicesima generazione!”.
La morte del Gran Maestro fu spettacolare e intimorì molte genti tranne Filippo il Bello, il re imperturbabile che non sbatteva mai le palpebre e che ti fissava con quegli occhi di ghiaccio.
Il suo regno non fu rose e fiori (ma quale regno lo è?), sempre alla ricerca di denaro per finanziare battaglie e guerre e per questo motivo il re era disposto ad organizzare torture, grazie a Nogaret (temibile torturatore che faceva confessare anche un innocente) e morti per procurarsi il denaro necessario.
Anche la prole di Filippo non aveva pace con una figlia, Isabella, regina d'Inghilterra, ma infelice che riuscì a smascherare con l'aiuto di Roberto d'Artois suo cugino, le cognate infedeli.
Ma questi erano problemi ordinari in quei tempi e a dimostrarlo era anche la chiesa che non reputava decisivo l'adulterio come causa di scioglimento del matrimonio.
Questi problemi ordinari non sconvolgevano Filippo che aveva metodi risolutivi per ovviare a questi ostacoli.
Ma davvero la maledizione non aveva effetti sul suo stato d'animo?


Molti pensano sia un romanzo fantasy per gli intrighi, le invidie, le gelosie, le bramosie e le passioni, ma è ciò che poi accadeva veramente.
La scrittura decisamente scorrevole facilita la lettura della storia.
Purtroppo sono solo tre i libri tradotti in italiano (su sette) dell'intera saga...e non capisco perché la Mondadori abbia tradotto solo i primi tre.




Sinossi:

Freddo, silenzioso e avvenente, Filippo IV detto “il Bello” siede sul trono di Francia e governa il suo regno con mano ferma. Ciò che non riesce a dominare sono le insane passioni che covano nella sua famiglia e che lo avvolgono in una rete di intrighi e delitti. Soprattutto nulla può contro il terrore che si diffonde a corte e in tutto il regno quando Giacomo di Molay, l'ultimo maestro dell'Ordine del Tempio, scaglia dal rogo la sua maledizione. Parole di fuoco, presagio di rovina per l'intera dinastia dei Capetingi...


L'autore:

Maurice Druon (Parigi, 23 aprile 1918 – Parigi, 14 aprile 2009) è stato uno scrittore francese, membro dell'Académie française, nella quale ha occupato per quindicesimo il seggio numero 30.
Nel 1948 vinse il Prix Gongourt con il romanzo Les grandes familles. Fu eletto all'Académie française l'8 dicembre 1966, subentrando a Georges Duhamel. La sua notorietà è dovuta principalmente alla serie di sette romanzi storici pubblicata negli anni cinquanta del XX secolo con il titolo Les Rois Maudits (I Re Maledetti).
Dal 1973 al 1974 fu ministro della Cultura nel secondo governo di Pierre Messmer. Dal 1978 al 1981 fu deputato di Parigi nelle liste di Rassemblement pour la République
Morì all'età di 90 anni il 14 aprile 2009 a Parigi.


(Biografia presa da Wikipedia)

domenica 4 settembre 2016

Il cerchio del male: recensione

                                                 Recensione scritta per www.thrillernord.it




Autore: Yrsa Sigurdardottir 
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 399 
Genere: Thriller 
Anno Pubblicazione: 2006 


Università d'Islanda. In un mattino di fine ottobre, il silenzio del dipartimento di Storia viene lacerato da un grido. Aprendo la porta di uno stanzino, il direttore si vede crollare addosso un cadavere senza occhi e con una runa magica incisa sul petto. 
Il corpo è quello di Harald Guntlieb, enigmatico dottorando tedesco con la passione per il cupo periodo della caccia alle streghe. Ma chi era veramente Harald? Per la polizia, che chiude frettolosamente il caso con l'arresto di un piccolo spacciatore, era solo uno stravagante ragazzo ricco in vena di emozioni forti, dalle perversioni sessuali alle modificazioni corporee estreme. Per Matthew Reich, inviato in Islanda dalla famiglia Guntlieb per riaprire le indagini, era uno dei massimi esperti europei di magia nera, grazie a un'inestimabile quanto agghiacciante collezione ereditata dal nonno. Per Thora Gudmundsdottir, l'avvocatessa incaricata di assistere l'affascinante Matthew, era solo un figlio non amato, incamminatosi fra le tenebre per inseguire un miraggio. Non resta dunque che ripercorrere i passi del giovane in un folle labirinto sulle tracce di un libro maledetto, fra antichi sortilegi e moderne rivalità accademiche, per svelare un mistero sempre più tetro, complesso e intrigante.


Un giovane rampollo erede di un'antica famiglia di banchieri tedeschi affascinato dalla storia delle torture alle streghe in Europa viene ritrovato cadavere nel dipartimento di Storia.
Una ricerca universitaria quella di Harald Guntlieb che dalla Germania lo porta in Islanda. Una passione per il macabro e l'oscuro nata grazie al nonno che considerava Harald il suo pupillo.
Una famiglia ricca ma lacerata da un dolore passato, che si scoprirà solo verso la fine anche se intuibile già a metà storia, a causa del quale Harald aveva un rapporto freddo con i genitori.

Il male produce un fascino particolare e trascina un gruppo di studenti bravi ma annoiati ad eseguire dei riti con sesso e droga.
Harald pieno di quella storia che non si trova in “semplici” manuali, segue la scia del male che lo porta fino ad un libro maledetto che vuole avere ad ogni costo.
Un delitto che per la polizia sembra già risolto porta Thora, avvocatessa islandese, assoldata dalla madre della vittima, e Matthew, investigatore tedesco di casa Guntlieb, tra vicoli ciechi e piste da seguire per ricomporre la verità.
In questo libro si conosce il personaggio di Thora, una mamma avvocato divorziata, che deve dividersi tra figli e lavoro.

Una storia avvincente che l'autrice descrive con accuratezza di particolari senza risultare pesante.
Questo thriller è stato considerato da alcuni scontato e noioso, ma a me sinceramente non ha annoiato, anche se l'ho trovato prevedibile a tratti; per questo ho staccato la parte logica e mi son lasciata trasportare dalla scrittura fluida dell'autrice.
L'unica nota negativa è che ho notato certi errori, alcuni forse di distrazione, altri grammaticali.


L'autrice

Yrsa Sigurdardóttir ha iniziato a scrivere nel 1998 ed è considerata una delle migliori autrici contemporanee di thriller. Sposata con due figli, lavora come ingegnere civile a Reykjavík. Nel 2012 il Saggiatore ha pubblicato il best seller Mi ricordo di te.


Recensione scritta per www.thrillernord.it

Post in evidenza

Il profanatore di tesori perduti - Marcello Simoni

  https://gialloecucina.com/libri/il-profanatore-di-tesori-perduti/ Mentre leggevo il prologo quando ho incontrato la frase “due monti gemel...

Post più popolari