Autore: Marcello
Simoni
Editore: Einaudi
Collana: Stile
libero Big
Genere: storico
Pagine: 392
Anno di pubblicazione: 2019
SINOSSI
Anno del Signore 1625. A Roma governa Urbano VIII, Milano è sotto il
dominio spagnolo. Girolamo Svampa, sempre piú deciso a chiudere i conti con il
suo nemico mortale, Gabriele da Saluzzo, viene coinvolto nell'indagine piú
pericolosa della sua vita. Il rapimento di una benedettina, figlia del fedele
bravo Cagnolo Alfieri, lo porta nella città ambrosiana, dove si imbatte in due
enigmi. Il primo riguarda il cadavere pietrificato di una religiosa. Il secondo
una monaca murata in una cripta per aver commesso crimini innominabili: suor
Virginia de Leyva, la celebre Monaca di Monza. Quest'ultima sembra informata su
particolari che potrebbero svelare il mistero della pietrificazione, e inizia a
esercitare sull'inquisitore un pericoloso ascendente. Vittima dopo vittima,
incalzato dal cardinale Federigo Borromeo – e aiutato da Cagnolo, dall'enciclopedico
padre Capiferro, ma soprattutto dalla bella e audace Margherita Basile – lo
Svampa scoprirà che il segreto della trasmutazione in pietra risale alle
avventure occorse a un pellegrino in Egitto. E ritroverà sulla sua strada un
rivale abilissimo che potrebbe risultare impossibile da sconfiggere.
“La novizia era rivolta verso
una finestrella da cui penetrava una fioca luce solare. Stava con le ginocchia
a terra, il busto eretto e le braccia aperte a formare una croce. Non era piú
una donna in carne e ossa. Ma una statua di solida pietra”
RECENSIONE
Simoni non delude mai
per la cura e la passione che mette nello scrivere i suoi libri. Piccole
creature di carta che contengono storie nella storia. La lettura con i suoi
scritti è rilassante, ironica, intelligente e soprattutto grazie a lui si
ripercorrono dei periodi storici che, per gli amanti del genere, è un piacere
leggere. Non si possono ridurre i suoi romanzi alla mera dicitura di thriller
storico anche perché si dovrebbe dire che tutta la storia è un grande thriller.
Scrivere storia, invece, è decisamente più esaltante soprattutto perché
facendolo si incontrano personaggi importanti che si possono conoscere da
vicino. Quando il lettore scorre le pagine delle avventure dello Svampa, di fra’
Girolamo Svampa, sorride per l’ironia della presa in giro mossa nei confronti di
prelati e monsignori corrotti. Anche Girolamo fa parte del clero, appunto per
questo riesce ad essere schietto e incisivo negli affondi sugli avidi signori
della chiesa. In questo nuovo libro, nella terza avventura dello Svampa, si ha
come protagonista la famosa Marianna de Leyva y Marino o suor Virginia Maria o
la Monaca di Monza o, ancora, la Signora. Girolamo e la Signora sono personaggi
simili entrambi hanno vestito i panni della chiesa non avendo come aspirazione
questo futuro. Non sopportano i metodi in certi casi primitivi che la chiesa
impone nei confronti di chi non si
adegua alle loro regole. Soprattutto i due sono accomunati da una ricerca nei
confronti della persona che ha causato dolore nella loro vita. E mirano a
vendicarsi per aver sopportato tanto dolore. Hanno molti punti in comune, ma
nella storia si scontrano perché la Signora segue i suoi metodi per raggiungere
il suo scopo e lo fa con l’aiuto di un personaggio pericoloso. Questa volta
siamo a Milano e il Cardinale Federigo Borromeo aiuta Girolamo Svampa nel suo
inseguimento, che pare infinito, alla maschera di Dottor Corvus. Anche se ci si
trasferisce da Roma a Milano, si viene sempre a contatto con segreti alchemici
che capitando in mani sbagliate, creano reazioni di difesa sbagliate e
risolutive affinché il silenzio regni su delle formule antiche e arcane che non
possono essere comprese da chi usa la ragione. Si parte dall’Egitto perché da
lì arriva la conoscenza oscura di un famoso canto col quale si possono evocare
angeli o demoni. Qualcuno per pura bramosia ha incaricato un famoso fiammingo
di rubare dei papiri pericolosi, sacri per il culto oscuro che devono tornare a
casa. Da qui si sviluppa tutta la storia. Lo Svampa è sulle tracce del Dottor
Corvus o Viaggiatore che semina una morte cristallizzata. Ad aiutarlo la figura
vicina a Girolamo che è padre Capiferro, una biblioteca mentale vivente, che
non vede l’ora di vivere emozioni per togliere la polvere della staticità
romana. Insieme a loro c’è la malizia di Margherita Basile che si pone come uno
strano angelo custode, temibile spia e assassina al soldo di un potente clericale
al quale premeva la difesa della politica di Roma. Rivedere la Signora, la
Monaca di Monza, in veste più dinamica rispetto alla manzoniana memoria è
motivo di curiosità per il lettore che rimane incollato alla lettura senza
riuscire a staccare gli occhi dal libro. La scrittura di Simoni è intelligente
perché imprigiona il lettore nell’inchiostro col quale dà vita alla storia e lo
porta nell’epoca dove agiscono i protagonisti tanto da ritrovarsi ad interagire
con luoghi, usi e costumi del tempo storico scelto. Con lo Svampa si ripercorre
il 1600 e tutti gli intrighi e misteri ad esso connessi! Come al solito, con i
libri di Simoni, non si vede l’ora di arrivare alla fine per comprendere chi è
il Viaggiatore e qual è il mistero del cunicolo segreto che dà accesso
all’assassino di agire liberamente. Il lettore vuole sapere qual è il muro che
si può attraversare per arrivare nel cuore del ritiro. Ma, al contrario, lo
stesso lettore non vuole lasciare lo Svampa, Capiferro e gli altri personaggi
perché sa che alla fine dell’avventura dovrà separarsi da loro per la terza
volta. Leggendo l’epilogo però credo non
dovrà dire addio ai protagonisti, al contrario dovrà attendere la prossima
fatica di Simoni per rileggere lo Svampa e i suoi compagni di viaggio in una
nuova avventura perché l’ombra che è uscita fuori dalla biblioteca del convento
di Santa Maria delle Grazie è fuggita e lui ora è l’unico che potrebbe
raccontare la verità scagionando…come dico sempre, se si scrive troppo si causa
la rovina del libro per questo motivo mi fermo qui augurandovi una buona
lettura!
L’autore
Marcello Simoni
(Comacchio, 1975) è un ex archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri
maledetti (2011), il suo romanzo d'esordio, è stato per oltre un anno in testa
alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Un successo confermato da
La biblioteca perduta dell'alchimista, Il labirinto ai confini del mondo,
L'isola dei monaci senza nome, La cattedrale dei morti, L'abbazia dei cento
peccati, L'abbazia dei cento delitti e L'abbazia dei cento inganni. Per Einaudi
ha pubblicato Il marchio dell'inquisitore (2016 e 2018), dove compare per la
prima volta il personaggio di Girolamo Svampa, Il monastero delle ombre perdute
(2018 e 2019) e La prigione della monaca senza volto (2019). È tradotto in
venti Paesi.