venerdì 18 dicembre 2020

Lo strano caso del Rêverie: recensione

 





Autore: Marcostefano Gallo

Editore: Scatole Parlanti

Genere: Fantasy

Pagine: 200

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

SINOSSI

Il Rêverie, lo zoo più importante di Parigi, versa in gravi condizioni economiche. Il signor Lemer incarica quindi il direttore, il viscido Truffault, di contattare un contrabbandiere di nome Igor Kovoc per far sì che si possa sopperire alla mancanza di fondi vendendo i cuccioli presenti in sovrannumero. Sarà il barbagianni Anselmo a informare gli abitanti dello zoo, che si riuniranno subito per trovare una soluzione. Scopriranno che l’unico modo di salvarsi sarà quello di evocare l’Arca dell’Alleanza. Per far ciò, bisognerà riunire i frammenti di una pietra, e solo il prescelto dalla profezia potrà compiere l’impresa: Benny, un cucciolo di foca. In una serie di peripezie fuori dal comune, dal Sudamerica al Polo Nord, i piccoli ma coraggiosi animali, protagonisti di questa magica avventura, riusciranno a salvare i loro amici dalle grinfie di Truffault e del malvagio Kovoc?

 

 

 

RECENSIONE

Questo fantasy insegna molto al lettore, è un libro che non riuscivo ad abbandonare perché mi ero affezionata agli animali del Rêverie. Animali dentro ad uno zoo sradicati dai loro habitat e messi nelle gabbie per divertire bambini e adulti! Che ci sarà poi di tanto divertente nel guardare leoni, elefanti, iene, foche… in una gabbia? Non serve una mentalità animalista ed estremista per capire che quel divertimento può essere macabro o non salutare né per i bambini né per gli adulti. I bambini dovrebbero capire che gli animali stanno bene nel loro habitat e quindi sarebbe opportuno far seguire loro dei documentari sul tema, non portarli ad uno zoo. Non si può insegnare loro l’onnipotenza dell’uomo che assoggetta tutto e tutti perché l’uomo non è affatto onnipotente, ma un ospite, un ultimo arrivato!
Nello zoo descritto dall’autore gli animali sono nervosi perché Anselmo, il barbagianni saggio e sapiente ha sentito che sono in deficit, quindi il proprietario Lemer e il direttore Truffault (un cognome che ha la radice che descrive la sua natura truffaldina) hanno una soluzione agghiacciante per non chiudere lo zoo. Vendere i cuccioli e gli adulti in surplus ad un trafficante russo! Non hanno ritegno, non hanno empatia, non provano pena nei confronti degli animali che grazie ad Anselmo vengono a sapere della situazione!
Grazie ai ratti con i quali commerciano, possono pa
rtecipare alla riunione indetta dall’elefante più anziano, Namir, che riusciva a tenere tutti a bada. In quella riunione, una delle tante che facevano all’insaputa dei guardiani, animali che per natura non si sopportavano erano lì per decidere sulle loro sorti e sulla sorte dei loro piccoli, anche dei piccoli di razze diverse perché c’era collaborazione. Caratteristica quest’ultima che manca a molti umani, e si vede in più di un’occasione soprattutto nel periodo che stiamo attraversando proprio in questo 2020. Gli animali si univano per far fronte ad un grande pericolo che poteva toccare ognuno di loro. Il colto e furbo barbagianni si intromette nella riunione per dire che c’è una via di salvezza, ma sarà una via difficile. Servirà il prescelto, la forza e la resistenza degli altri che attenderanno nello zoo il ritorno degli eroi dalla missione. Il prescelto era Benny, figlio di Gaia e King le foche che sognavano l’artico, che sarebbe andato in missione con Anselmo, Adele il cane preso dalla strada da un guardiano dello zoo che poteva muoversi liberamente in città e che sapeva farlo, Mario la talpa scienziato e Cesare il cucciolo di tartaruga grande amico di Benny che si intrufolò tra loro. Benny doveva andare a parlare con il Dodò, un animale creduto estinto da molte specie, un animale magico che doveva dar loro la soluzione per salvarli. Varie peripezie attendevano gli amici. Un oggetto da ricomporre poteva portarli all’Arca che li avrebbe portati nei loro habitat. Riusciranno i cinque eroi nell’impresa? Un romanzo emozionante, un fantasy che denuncia l’oppressione del diverso, una storia che fa pensare al rispetto per il mondo animale e per l’ambiente in generale. Uniti per vincere contro l’indifferenza, la malvagità, l’essere venale degli umani. Lo strano caso del Rêverie è una favola per piccoli, ma anche per grandi che hanno dimenticato la bontà, l’umiltà, la comprensione e sono diventati aridi al punto di non mostrare pietà davanti alla sofferenza. Questo romanzo porta il lettore a fermarsi e riflettere su quello che sta succedendo intorno a lui. Una storia pregna di scene emozionanti che il lettore elabora nella sua mente grazie alla ingegnosa scrittura dell’autore che fa sognare e comprendere. Un’Arca come le due celebri, una della salvezza e l’altra dell’alleanza e in questa storia coesistono entrambe le situazioni. Faccio i complimenti all’autore che ha saputo guidare il lettore con la sua magica scrittura che lo tiene incollato alle pagine fino alla fine. Sembra di vedere un mago che racconta in chiave fantastica, per far comprendere meglio, ciò che gli umani dovrebbero fare, che magari in tempi passati facevano e che ora hanno dimenticato di fare. Un libro da leggere anche in famiglia nel periodo di Natale dove magari lo spirito di bontà, almeno per alcuni, è più elevato. Complimenti all’autore perché la storia è decisamente coinvolgente! Non rimane che augurarvi una buona lettura!

 

 

 

L’autore

Marcostefano Gallo vive in Calabria e si è laureato in Storia dell’Arte. Scrittore, cantante e autore della band Noir Col, ha esordito nella narrativa nel 2007 con L’arte di uccidere, a cui hanno fatto seguito Le parole del vento, L’infinito per me (2008) e La vendetta ha il mio stesso nome (2009). Con Ferrari Editore ha pubblicato il fortunato romanzo Circo Dovrosky (2016) e La fragilità dei palindromi (2018), che annovera il patrocinio onorario della Società Dante Alighieri di Cracovia.


giovedì 17 dicembre 2020

La luna che sorride: recensione

 








Autore: Rita D’Andrea

Editore: Armando Editore

Genere: Giallo

Pagine: 160

Anno di pubblicazione: 2021




 

Per questo libro c’è una sinossi particolare. Il booktrailer che l’autrice è solita fare per presentare i suoi libri! Questo è il link del booktrailer https://www.youtube.com/watch?fbclid=IwAR3_iMW5VTB9S1i17VjdxecdYOHpjKnw_Z1muNO0RC9kKQfDIaMmJCHjFdI&v=dTnfHOUEcek&feature=youtu.be  se volete capire di cosa tratta il libro.
Buona visione! 




RECENSIONE

Un giallo decisamente intenso che cattura la curiosità del lettore fornendogli dettagli che mettono in moto la sua natura da investigatore. Si perché un lettore di gialli, di thriller, di noir e di polizieschi ha una natura investigatrice che scatta quando l’autore stuzzica il suo fiuto da segugio e per farlo dev’essere bravo. Rita D’Andrea lo è, e ne ho le prove! Mentre leggevo il suo ultimo romanzo ad un certo punto iniziavo a tracciare sul quaderno, dove di solito prendo appunti per le recensioni, un quadro per avere una visione completa dei possibili colpevoli.  Mi sentivo come una poliziotta da serie televisiva, una di quelle che traccia l’identità dei sospettati su una lavagna. E qui si vede che il romanzo sta catturando il lettore, altrimenti lo stesso rimarrebbe impassibile. La scrittura è scorrevole e semplice in questo modo la lettura non diventa pesante ma rimane leggera e interessante perché grazie alla linearità il lettore viene conquistato dalla storia e ne esce solo quando vede la parola fine. Perché dopo aver conosciuto il personaggio che dà spunto al titolo, attraverso una frase pronunciata in spiaggia, al lettore viene la curiosità di conoscere la ragazza descritta che non ha avuto mai regali dalla vita solo sofferenze, che stava andando avanti come meglio poteva e come solo lei sapeva fare visto che aveva imparato a vivere sfruttando un uomo che a sua volta la sfruttava. Non poteva sapere che sarebbe comparsa un’infatuazione  per un giovane ragazzo disastrato, Marco, che aveva dei dolori in comune con lei anche se lui una famiglia con basi solide la aveva, ma a livello emotivo e di calore umano era alla deriva. Proprio quest’ultimo problema aveva comportato un disequilibrio nella famiglia di Marco, una differenza di affetto tra figli, moglie e marito, uno sconvolgimento che partiva dalla madre, Linda, una donna frustrata e stufa della consuetudine, una donna che voleva provare ancora emozioni e che andò ad incappare con un uomo della peggior specie, un viscido che però, a sorpresa, la respinge. Da questo punto in poi la storia si intensifica e il lettore scopre nuovi personaggi che sono legati ai protagonisti della storia che si intrecciano con le loro storie creando anche una forte suspense che si riversa nella voglia di arrivare alla fine per capire chi ha ucciso Luna la ragazza che aveva provato anche l’esperienza della strada. La storia racchiusa nel nuovo romanzo di Rita D’Andrea è un concentrato di emozioni diverse che derivano da alcuni personaggi e che colpiscono il lettore al punto anche da emozionarlo. Le sensazioni naturalmente variano da lettore a lettore, ma nella mia vita da recensore mi sono commossa leggendo pochi libri perché non sono molti gli autori che riescono a toccarti il cuore, per questo quando incontri quelli che ci riescono non li dimentichi e soprattutto continui a seguirli. Per questo motivo posso dire che Rita D’Andrea è riuscita a coinvolgermi in modo profondo, soprattutto durante la lettura di certe parti del libro. La storia è pregna di situazioni che si possono incontrare anche nella realtà che caricano la lettura di pathos che si riversa sul lettore. Vite difficili, ricerca di emozioni e di passioni, teste basse che sopportano le situazioni più esecrabili per quieto vivere che rialzano la testa all’improvviso, viscidi che non sanno vivere al di fuori del loro acquitrino, innocenze tormentate e violate, abitudini che fanno morire amori, c’è tutto ne La luna che sorride, c’è anche la violenza e le conseguenze che ne derivano. Grazie all’autrice per avermi inviato il libro in anticipo, è stata davvero una bellissima lettura decisamente emozionante!
 A tutti voi che leggete e che, spero, leggerete il libro di Rita D’Andrea, auguro buona lettura!

 

 


L’autore


Rita D’Andrea è nata a Roma, dove vive; è laureata in matematica e ha lavorato per molti anni in una grande azienda di informatica. Ha esordito in campo letterario nel 2003. Ha all’attivo otto romanzi: Rapsodia d’amore, Danzare ancora…, E…alla fine il mare, Storie, Una donna allo specchio e per la Sovera Edizioni Il papavero blu (2015) e L’Omicidio della spiaggia rosa (2016). Di molte di queste opere ha realizzato innovativi booktrailer. È vincitrice di premi internazionali con i racconti Una storia vera (2003), Storia di Arianna (2005)e finalista al Premio Internazionale Cultura del mare con E…alla fine il mare (2008). Ha vinto con il booktrailer Una donna allo specchio il Primo Concorso Nazionale dei booktrailer ed è arrivata finalista con L’omicidio della spiaggia rosa al Premio Nazionale di Poesia, Narrativa, Fotografia e Cortometraggi Albero Andronico (2017). Nel 2018 ha scritto Il mistero della farfalla dorata (qui potrete trovare la mia recensione https://marisullealidellafantasia.blogspot.com/2019/01/il-mistero-della-farfalla-dorata.html )


Post in evidenza

Il profanatore di tesori perduti - Marcello Simoni

  https://gialloecucina.com/libri/il-profanatore-di-tesori-perduti/ Mentre leggevo il prologo quando ho incontrato la frase “due monti gemel...

Post più popolari