Concludere la lettura del secondo volume, terzo se
consideriamo il prequel, della Maas facente parte della saga incentrata
sull’eroina Celaena Sardothien è come se mancasse il respiro, come se si
perdesse qualcosa di caro, un’amica. Grazie alla Maas e a Brandon Sanderson mi
son riavvicinata al genere fantasy, un genere che cattura la mia immaginazione
e mi dà imput per creare storie sia mentali che scritte. Un genere dal quale
non avrei voluto allontanarmi dopo aver letto le opere di J.R.R. Tolkien, Marion
Zimmer Bradley, Terry Pratchett, poi George Raymond Richard Martin, Steven
Erikson, Ursula K. Le Guin, Robert Jordan, mischiando il fantasy con la
fantascienza in certi casi, ma anche precedentemente a questi autori le saghe
epiche medievali, la mitologia scandinava e i miti celtici per approdare al
ciclo bretone di re Artù. Ma da questo genere mi sono allontanata quando sono
arrivati nuovi autori che affollavano gli scaffali con i loro libri pieni di
imprecisioni nei confronti delle tradizioni e leggende o invenzioni assurde e
ridicole e che contenevano simboli o nozioni alchemiche mescolate in una storia
per bambini scritta in modo elementare dal quale traevano anche successo. In
questi casi il fantasy veniva ridicolizzato, ma molti andavano dietro queste
storielle che son state traslate anche in film o serie tv ancora più ridicole!
Da qui ho deciso di riprendere la lettura di romanzi storici (anche qui si può
cadere nel ridicolo) e narrativa in genere. Scrivo anche recensioni per
Thrillernord e quindi mi son buttata a capofitto anche sul thriller cosa che
facevo appena prima del 2016. Ma ora son tornata in contatto con questo genere
sotovalutato e giudicato male secondo me grazie a quegli scrittori che scrivono
perché tutti lo fanno come si dice, in questo caso non c’è passione e quindi
non c’è coinvolgimento del lettore. Con la Maas invece c’è fin troppo
coinvolgimento almeno nei libri che ho letto fino ad ora. Il vero lettore se ne
accorge, chi invece pubblicizza i libri solo per far si che le case editrici
regalino loro i libri o per ottenere regali da canali e siti continuerà a dire
“meraviglioso”, “adoro”, “non vedo l’ora”, “stupendo” senza dire davvero nulla
in verità! La Maas mi piace anche perché con una scrittura semplice riesce a
tenere il lettore incollato il lettore alle pagine e alle avventure della sua
creazione Celaena Sardothien che cresce mano a mano che la storia avanza. Ho
letto più di una volta “Leggendo il secondo o il terzo mi sono appassionata
perché si vede che la storia si sviluppa sempre di più” è normale credo!
L’autrice forse doveva sviluppare la storia tutta nel primo libro? Quale senso
avevano poi gli altri? Una storia dovrebbe crescere mano a mano che si leggono
tutti i libri di cui è composta una saga. Questa sarebbe normalità, ma in un
mondo dove ormai la velocità è diventata predominante potrei aspettarmi
l’incredibile! Io mi son gustata lentamente i libri che ho letto fino ad ora soprattutto
perché quelli che mi catturano li devo assaporare come se fossero un ottimo
vino, anche se è difficile rallentare quando il ritmo è incalzante e con
Celaena è quasi sempre vorticoso. Ne La
corona di Mezzanotte succedono fin troppe cose che superano Il trono di ghiaccio, l’inizio quando già
sembrava che la vita della paladina fosse un caos. Ora lo è ancora di più. In
questo secondo volume accadono cose che emozionano il lettore, quello
sensibile, e lo fanno arrabbiare si nota anche come la paladina è si
un’assassina, ma anche umana. Aborro quelle persone che adorano un personaggio
solo perché fa stragi e sparge sangue magari per vendicarsi. Capisco perché un
personaggio di un libro lo fa, la vita difficile che ha dopo che i genitori
sono morti e magari verrebbe spontaneo anche a me nei panni di certi personaggi
agire come gli stessi, ma osannarli significa avere qualche problema come li
hanno molti personaggi di saghe o storie se vogliamo analizzarli dal punto di
vista psicologico. Celaena conoscerà l’amore (finalmente!), ma anche il dolore
profondo. Non mi piace nemmeno il personaggio che dice di fare a meno di tutto
e tutti perché quel personaggio e la persona che si vede nei suoi panni ha
sicuramente bisogno di aiuto. Celaena in fondo è una ragazza che ha sofferto,
si è svegliata in mezzo ai due genitori assassinati, quindi provate a pensare
allo shock che il suo cervello ha avuto a quel risveglio! Il lettore deve
leggere attentamente e comprendere la storia dei vari personaggi per avere un
quadro più evidente. G altri personaggi e il lettore vedranno i cambiamenti di
Celaena davanti ad un grande dolore, si riaccenderà la fiamma che cova dentro
di lei. E si accenderanno anche delle luci collegate al mondo della magia che
verrà risvegliata da due personaggi. Magia che ad Adarlan è proibita e viene
punita con la morte e si capirà perché in questo secondo volume. Il re è il
male! Ma per capire fino in fondo si
deve continuare a leggere. Sono curiosa di sapere cosa succederà ne La corona di fuoco visto che Celaena è
stata allontanata da Adarlan a mo’ di protezione per quello che le potrebbe
succedere visto che il re si è già accorto che qualcuno ha fatto qualcosa che
non doveva fare. Naturalmente preferisco parlare in modo criptico più che
scrivere spoiler per non causare anticipazioni per colpa della curiosità. La
Maas si deve leggere e si deve gustare la sua scrittura viscerale ed
emozionante. Per questo ora vi dico, buona lettura io mi fiondo tra le pagine
del terzo volume!
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