mercoledì 26 ottobre 2016

Conclave: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it





Autore: Robert Harris
Editore: Mondadori
Pagine: 268
Genrere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2016


Il Papa è morto. 

Dietro le porte chiuse della Cappella Sistina, in completo isolamento, centodiciotto cardinali provenienti da ogni parte del pianeta sono pronti a votare in quella che è l'elezione più segreta del mondo. 
Sono uomini santi. 
Ma hanno le loro ambizioni. E hanno tutti dei rivali. 
Nel corso di settantadue ore uno di loro diventerà la figura spirituale più potente della Terra.

In Vaticano la vita clericale sembrava scorrere tranquilla, fino alla morte del Santo Padre. 
Un Papa semplice che rinnegava il lusso e le apparenze.
Molti ne piangono davvero la scomparsa, altri sentono già i loro nomi chiamati nelle successive votazioni quindi affrettano la riunione dei cardinali chiamata Conclave.
Sotto gli occhi del cardinale Lomeli che, per la fretta degli accadimenti, non riesce nemmeno a piangere il defunto Papa al quale era affezionato, il Conclave si riunisce tra le mura della Cappella Sistina e in questo luogo vengono orditi intrighi da coloro che vogliono occupare a tutti i costi il soglio pontificio.
Il cardinale Lomeli, decano del collegio cardinalizio, cerca di portare avanti una scelta giusta mettendosi in situazioni difficili e rischiando di creare uno scisma all'interno del collegio e quindi della Chiesa, in un clima esterno di angoscia causato da attacchi multipli mirati.

Sinceramente credevo ci fosse più pathos conseguente ad una situazione con più tensione, ed invece la lettura segue calma e tranquilla, decisamente scorrevole, ma alquanto monotona proprio per la mancanza di un colpo di scena eclatante. 
Gli intrighi della Chiesa sono ormai obsoleti perché si verificano da tempi immemorabili e sono la trama di molti romanzi storici e thriller, quindi se non accade un fatto clamoroso, il risultato finale potrebbe essere, di conseguenza, monotono. 
Critico Harris perché non ha osato di più!





 L'AUTORE - Robert Harris (1957), laureato alla Cambridge University, è stato giornalista alla BBC, e uno dei più noti commentatori dell'Observer e del Sunday Times. Nel 1992 è diventato famoso in tutto il mondo con Fatherland cui hanno fatto seguito Enigma (1996) , Archangel (1998), Pompei (2003), la trilogia sull'antica Roma – Imperium (2006), Conspirata (2009) e Dictator (2015) -, Il Ghostwriter (2007), da cui è stato tratto un celebre film diretto da Roman Polanski, L'indice della paura (2011) e L'ufficiale e la spia (2014). L'autore ha scritto anche numerosi saggi, fra cui una celebre inchiesta sui falsi diari del Fuhrer, I diari di Hitler (2002). Tutte le sue opere, tradotte in 37 lingue, sono pubblicate da Mondadori. L'autore vive a Kintbury, in Inghilterra, con la moglie e quattro figli.



Recensione scritta per www.thrillernord.it

Il buio dentro: recensione


Recensione scritta per www.thrillernord.it







Autore: Antonio Lanzetta
Editore: La Corte Editore
Pagine: 288
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2016


Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. 
Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. 
Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. 
Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. 
Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. 
Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. 
Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita.
Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. 
Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.


“E si domandò se l'agente fosse in grado di comprendere le infinite sfumature del male”

Un primo brutale omicidio trentuno anni fa, poi il silenzio. 
Il killer scompare per tornare dopo trentuno anni e continuare con i suoi efferati omicidi. 
Si è davvero fermato in quei lunghi anni oppure ha operato altrove?
Un dubbio che attanaglia Damiano Valente che nel primo omicidio del killer ha perso una sua cara amica.
Questa ferita fa più male di quelle ricucite sul suo corpo.
Lo Sciacallo, questo il soprannome di Damiano, è un famoso autore di articoli e libri su cronaca nera, si sente l'odore fetido della morte in quelle pagine.
Stavolta però non riesce a scrivere di questa storia perché lo riguarda da vicino.
Erano un bel gruppetto lui, Flavio (l'orfano venuto da Torino), Stefano e Claudia, ma la loro spensieratezza (nonostante i vari problemi quotidiani e familiari) e la loro felicità fu spezzata da eventi macabri e violenti.
Il ritrovamento del corpo di Claudia appeso ad un salice e decapitato.
Dopo tanto tempo Damiano si ritrova davanti ad un cadavere decapitato che penzola dal salice e si riaccendono in lui i ricordi e la rabbia.
Questa volta Damiano segue la scia del killer fino a quando non scoprirà una aberrante verità e non sarà solo...

Il ritmo di questo libro è incalzante. 
Una storia di ragazzi di paese che si divertono tra giornate al mare e gite in montagna, la spensieratezza in loro rotta dalla prepotenza del camorrista del luogo, da amare vicissitudini familiari e dall'ombra di un serial killer.
La tensione che caratterizza un bel thriller c'è e gli sbalzi di tempo che vanno dal passato al presente ne acutizza i tratti.
Questo libro si fa leggere in fretta mentre si seguono le tracce di un pericoloso serial killer.



L'AUTORE - è nato a Salerno e con WARRIOR e REVOLUTION sempre pubblicati per La Corte Editore, ha conquistato pubblico e critica, rivelandosi autore capace di tenere incollati i propri lettori dalla prima all’ultima pagina grazie ad una scrittura testosteronica e adrenalinica. Nel 2015 è sempre suo il racconto thriller NELLA PIOGGIA, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica e arrivato al primo posto della classifica dei racconti più venduti su ebook. Con questo romanzo cambia genere, ma si conferma uno dei più talentuosi scrittori italiani della nuova generazione.


Nel blog potete trovare gli articoli relativi a Warrior e Revolution

https://marisullealidellafantasia.blogspot.it/2014/06/warrior-la-vendetta-del-guerriero.html

https://marisullealidellafantasia.blogspot.it/2015/02/recensione-revolution-di-antonio.html


Recensione scritta per www.thrillernord.it
                           









martedì 18 ottobre 2016

La biblioteca dell'anatomista: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it







Autore: Brekke Jørgen
Editore: Nord
Pagine: 367
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2012


Bergen, Norvegia, 1528. 
Il frate aveva giurato che non avrebbe più messo piede in quella terra maledetta: la terra della sua infanzia, la terra della sua sofferenza. Ma è lì che si trovano i pregiatissimi coltelli che sta cercando da anni, gli strumenti che hanno permesso al suo maestro, Alessandro, di diventare il più celebre anatomista dell'epoca. 
Per aiutarlo a ottenere una simile gloria, il frate ha dovuto pagare un prezzo altissimo. 
E ora è giunto il tempo della vendetta. Richmond, Virginia, oggi. Efrahim Bond, il curatore dell'Edgar Allan Poe Museum, ha appena fatto una scoperta sensazionale, che potrebbe risollevare le sorti della sua carriera. Ma i documenti relativi a quel testo arrivato dalla Norvegia saranno l'ultima cosa che vedrà prima di essere messo a tacere per sempre. Trondheim, Norvegia, oggi. 
È la seconda volta che Jon Vatten è sospettato di omicidio. 
Cinque anni fa, grazie a un alibi di ferro, è riuscito a dimostrare di non essere il responsabile della morte della moglie e del figlio. 
Adesso invece è diverso. Perché la vittima è una sua collega, la bibliotecaria Gunn Brita Dahle, e lui è stato l'ultimo a vederla viva e il primo a scoprire il cadavere.
Ma Vatten non avrebbe mai potuto commettere quel delitto: la donna, infatti, è stata uccisa seguendo un metodo particolare, un metodo descritto in un enigmatico manoscritto del XVI secolo, il Libro di Johannes, che ora è misteriosamente scomparso... 


Avevo già visto questo libro tempo fa, anzi lui aveva visto me...come dico sempre sono i libri che mi chiamano dagli scaffali!
Però l'avevo messo da parte perché avevo già tanti libri da leggere (e li ho ancora che aspettano nelle librerie con lo sguardo brutto) e avevo già acquistato altri libri quel giorno.
Quando ho letto il titolo tra la lista di libri da recensire non potevo crederci. 
L'ho ritrovato!
E devo dire che oltre il titolo accattivante (almeno per me) e la copertina anche il romanzo non ti lascia respiro.
Non riuscivo a lasciarlo, dovevo continuare a leggere.

“Il centro dell'universo è ovunque e il suo contorno in nessun luogo”
Johannes, ca. 1550


Un barbiere misterioso che porta con sé un ragazzino, parte dalla Norvegia alla volta dell'Italia col desiderio di affiancare l'anatomista padovano Alessandro Benedetti per sezionare cadaveri e rimuovere la pelle con i suoi infallibili coltelli e perfezionare le sue abilità mentre il maestro tiene lezioni a studenti e medici.
Un frate francescano che affidò un macabro libro anatomico e un involto con dei coltelli affilatissimi ad un contadino in una fattoria norvegese con la promessa di non venderli separatamente e prima della sua morte.
Un omicidio in America all'Edgar Allan Poe Museum e un omicidio in Norvegia alla biblioteca Gunnerus.
Tanto lontani e decisamente connessi. In entrambi i casi i cadaveri erano scuoiati e decapitati.
Un investigatore di Trondheim (Norvegia) segue il caso indagando su una sua vecchia conoscenza capo della sicurezza della biblioteca.
Felicia Stone arriva dall'America in Norvegia per aiutare nelle indagini.
Un mistero, una maledizione, un libro, un serial killer passato e un emulatore odierno, tutti questi ingredienti fanno di questo romanzo una storia da leggere d'un fiato.
L'autore passa dalla contemporaneità al tempo passato in modo fluido creando risposte, mano a mano, nella mente del lettore. 
Dosi di mistero sapientemente sparse creano quella suspense che fa scorrere le pagine e che mette la voglia di arrivare alla soluzione.




L'AUTORE - Jørgen Brekke è nato e cresciuto a Horten, in Norvegia, e vive a Trondheim con la moglie e i figli. Nonostante gli studi scientifici, la parola scritta l’ha sempre affascinato, al punto da indurlo ad affiancare al suo lavoro d’infermiere quello di giornalista. La biblioteca dell’anatomista ha ottenuto un enorme successo in Norvegia, coronato dall’assegnazione del premio Norli 2011 come miglior romanzo d’esordio.




                                             Recensione scritta per www.thrillernord.it




Intervista a Diana Lama

 Intervista fatta per www.thrillernord.it  A tu per tu con l'autore






1) Tra i ringraziamenti in fondo al libro, lei cita la sua famiglia che sopporta il suo carattere non proprio malleabile, durante la stesura del suo lavoro. Ho notato che io esco “spossata” (certi argomenti riempiono la mente) dalla lettura, lei come vive la storia che sta scrivendo oltre alla modifica del carattere?
Diciamo prima di tutto che il mio carattere non si modifica a causa della scrittura, perché è già spigoloso di suo. La scrittura non influisce, anzi mi mette di buon umore, come del resto la lettura di questo genere, che amo. Al limite mi stanca un po’ perché quando sono totalmente immersa nella storia che sto scrivendo ci penso anche in altri momenti della giornata, mi vengono idee, spunti e quindi non me ne distacco mai. Ma è piacevole.



2) Quanto il suo lavoro di medico può aiutarla a descrivere le azioni degli assassini? 
Sicuramente molto. La mia specializzazione è in Chirurgia del cuore e dei grossi vasi. Anche se non opero più da molti anni, ho ancora un approccio da chirurgo al corpo umano, inoltre sono di stomaco forte, e in più nutro un profondo interesse per le branche psicologiche della mia professione, tutte cose utilissime per chi scrive di questo genere.



3) Si è mai affezionata al personaggio cattivo della storia? Se si, perché? 
Trovo il cattivo delle storie, non solo delle mie, sempre un personaggio affascinante. Deve reggere, con le sue motivazioni a uccidere, buona parte della coerenza degli avvenimenti. Creare un buon movente, una fantasia interessante e fonderlo con tratti a volte simpatici, o che comunque lo mimetizzino tra gli altri personaggi è sempre una bella sfida. E mi piace cercare di conferirgli degli attributi di umanità, perchè è più interessante e disturbante riconoscere qualcosa di normale e possibile in un personaggio negativo. Quasi sempre me ne separo con grosso dispiacere.



4) La solitudine che cerca per scrivere i suoi libri comportano la nascita di una paura derivante dal fatto che si ritrova sola in una stanza magari con il solo rumore dei tasti del pc?
No, amo la solitudine, che trovo assai di rado visto che ho una bella famiglia numerosa. Mi piace essere sola in mezzo agli altri. Con la bella stagione amo scrivere all’aperto, al mare o in campagna, in posti dove vedo persone. In inverno ho la mia stanza, tutta tappezzata di libri, con ingresso in teoria interdetto ai familiari, ma in pratica…Detto questo, mi piace avere paura, la apprezzo molto quando sono ovviamente in tutta sicurezza, se leggo un libro che mi intriga o vedo un film che mi prende. O se sono immersa nella scrittura di una mia storia che non so ancora dove andrà a finire.



5) La figura di Andrea (la poliziotta) è decisamente forte visto quello che subisce. Crede che possa esserci in giro un tutore della legge caparbio come Andrea dopo aver vissuto degli eventi massacranti come quelli descritti in “27 ossa”? 
Ho un grande rispetto per le nostre Forze dell’Ordine, che si trovano a lavorare in condizioni spesso molto difficili. Conosco alcune donne poliziotto che sono dotate di grande nerbo e valore. Sono certa che tra i tanti che fanno questo lavoro ci sono persone coraggiose in grado di sostenere orrori come quelli capitati alla mia Andrea, ma non glielo auguro.



6) Mentre leggevo riuscivo a vedere le scene nella mia mente. Ci riesco quasi sempre visto che leggo dei bravi autori, ma nel suo “27 ossa” ho visto uno stile alla “Criminal minds” (una serie americana) amalgamato con il mistero di “Jordskott” (una serie svedese). Profili di menti malate mischiate con arcani eventi e presenze. In base a questo, potrebbe esser realizzata una bella serie tv italiana come non se ne sono ancora viste. Lei cosa ne pensa? E secondo lei potrebbe far concorrenza (finalmente!) alle storie americane e nordiche? 
Mi piacerebbe moltissimo. Quando scrivo io vedo le scene succedere nella mia mente, e mi fa piacere che accada anche mentre si legge uno dei miei libri. Sarei felice se un regista e un produttore decidessero di investire nelle mie storie, apprezzo molto le serie televisive ben fatte, con ritmo, dialoghi, azione e intrighi, supportate da una sceneggiatura forte. Credo che sia “L’Anatomista” che “27 Ossa” potrebbero avere una buona resa, per il pubblico che è abituato agli ottimi livelli di oltreoceano, e apprezzerebbe un impianto di tale genere in una città, come Napoli, che è ricca di mistero e contraddizioni. Chissà!



7) Come ha risposto il pubblico alla creazione di Napolinoir? C'è stato un incremento dell'interesse dei lettori nei confronti del genere e l'avvicinamento di persone che non sono solite leggere abitudinariamente? 
Napolinoir è nato tanti anni fa dall’esigenza di alcuni di noi, scrittori e lettori del genere, di confrontarci in una città che da tempo non si esprimeva in questo campo. Ora è diverso, Napoli ha laureato molti ottimi autori di thriller e gialli, e attorno a Napolinoir c’è un fermento di giovani e meno giovani scrittori e appassionati. Per molti anni abbiamo anche gestito un concorso per le scuole, a tutt’oggi unico nel suo genere.



8) Ha mai letto un autore di thriller del Nord Europa? 
Ne ho letti molti. Alcuni mi sono piaciuti, ma per la maggioranza li ho trovati un po’ pesanti e sovrastimati. Almeno quelli che ci arrivano in quest’ondata di moda per il Giallo Nordeuropeo. Perché poi se ricordiamo i grandissimi Maj Sjowall e Per Wahloo, ho letto e amato tutti i loro libri, all’epoca dell’uscita.


Diana Lama


Grazie per l'intervista e complimenti per il libro “27 ossa”.

Grazie a lei

Intervista a cura di Marianna Di Felice


Intervista fatta per www.thrillernord.it

                                 



giovedì 13 ottobre 2016

27 Ossa: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it







Autore: Diana Lama

Editore: Newton Compton
Pagine: 381
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2015


Nel bosco di Capodimonte, a Napoli, circondato dall’ombra di alberi secolari, sorge il Condominio Badenmajer, un palazzo dalla fama sinistra popolato da centinaia di inquilini.
L’architetto austriaco che lo progettò morì suicida e i suoi sotterranei, luoghi bui e spettrali, ospitavano un tempo un manicomio femminile. 
Ad accrescere l’inquietudine del luogo la scomparsa di alcune donne: persone sole, senza legami, o di passaggio in città, la cui assenza non è stata notata. 
Solo Gloria, ragazza instabile e claustrofobica, si è resa conto che sta accadendo qualcosa di strano, e farnetica di scene raccapriccianti che accadrebbero nel condominio; ma viene considerata poco attendibile da molti, o addirittura pazza. 
E poi c’è Andrea, poliziotta sospesa dal servizio per aver ucciso il serial killer a cui dava la caccia, per nulla convinta che quel caso sia davvero chiuso. Così, quando in città vengono rinvenuti arti femminili, inizia a indagare per conto proprio, contro le direttive del suo superiore. Gli indizi che segue la conducono inaspettatamente nel luogo in cui vive, e a quel punto ad Andrea non rimane che immergersi nel passato del Condominio Badenmajer, per scoprire cosa nasconda nelle sue viscere.


Un thriller all'ultimo respiro anzi, un thriller che il respiro te lo toglie proprio e rimani in apnea fino a quando non riesci a eliminare le nebbie delle incertezze per avvicinarti alla verità e scoprire chi è il serial killer del condominio Badenmajer.
Un palazzo che ha già una storia travagliata e oscura. Su di esso aleggiano anime inquiete che son state sepolte nella storia sotto terra e che devono sopportare il peso di quel condominio costruito sopra di esse.
Un palazzo da brividi perché oltre alle anime di malati di colera o impiccati ci sono anche le anime di coloro che erano ospitati nel manicomio. 
Infatti, prima di diventare un condominio, era un manicomio dove si effettuavano cure che andavano al di là della legalità.
Molte son le anime disperate, insofferenti che lo popolano e son tutte nei sotterranei.
L'energia negativa che il palazzo sprigiona è sentito da chi abita i suoi appartamenti nelle tre torri distinte, da chi passa nei suoi lunghi corridoi, da chi prende quei lenti ascensori.
Andrea è una poliziotta ferita gravemente da un serial killer che lei ha pugnalato a morte, un’azione che le è costata la sospensione del servizio. Appena torna a casa dall'ospedale si mette ad indagare sul caso perché dubita che la questione sia finita con l'uccisione del serial killer da lei scoperto.
Dovrà inseguire i fantasmi che scompaiono alla luce del giorno e ricompaiono tra i sotterranei illuminati da neon difettosi, dove l'aria è mefitica, dove la morte ha odore e voce, dove la sofferenza di è trasformata in rabbia e la malattia in credenza.
Dovrà star dietro a chi ha iniziato grossolanamente e si è perfezionato in modo impeccabile anche nel far sparire le vittime nel totale silenzio.

Una storia che mi ha entusiasmata dalla prima riga e che ho dovuto divorare prima che la curiosità divorasse me. 
Una suspense ben elaborata e una trama articolata in modo eccellente tanto da far credere all'esistenza reale del condominio.
La scrittrice, con 27 ossa, può far concorrenza agli scrittori nordici.



L'AUTRICE - Vive a Napoli, è medico specialista in Chirurgia del cuore e grossi vasi e lavora come ricercatrice universitaria. I suoi romanzi (Rossi come lei, Premio Alberto Tedeschi; Solo tra ragazze; La sirena sotto le alghe; Il circo delle meraviglie) sono tradotti in Francia, Germania, Russia e Canada. Ha pubblicato molti racconti, alcuni dei quali sono stati tradotti in USA e Gran Bretagna. Di recente una sua short story è stata pubblicata sul prestigioso «Ellery Queen Mystery Magazine». È fondatrice e presidente di Napolinoir, l’associazione dei giallisti napoletani, e creatrice del Premio letterario per ragazzi ParoleinGiallo. Con la Newton Compton ha pubblicato L’anatomista e 27 ossa e ha partecipato a diverse antologie.



Recensione scritta per www.thrillernord.it

http://www.thrillernord.it/27ossa.html


lunedì 3 ottobre 2016

Battuta di caccia: recensione


Recensione scritta per www.thrillernord.it




                                         



Autore: Jussi Adler-Olsen

Editore: Marsilio
Pagine: 495 
Genere: Thriller 
Anno Pubblicazione: 2012 


Cosa succede quando ci son di mezzo famiglie ricche talmente ricche da poter accontentare qualsiasi capriccio dei figli? 
Capita che i nuovi membri crescono senza calore materno o paterno ma in mezzo a tanti soldi, invasi da una noia che diventa sempre più forte. 
La noia e la mancanza di affetto generano diversivi e in molti casi a rimetterci sono dei “comuni mortali” e degli animali innocenti.
In questi libro un film cult, Arancia Meccanica, accompagna i giovani “riccastri” nella loro crescita e li segna tanto da riprodurre la stessa violenza che li attrae e li eccita.
Hanno bisogno di eccitarsi per riuscire a vivere e proprio per sentirsi vivi devono superare il limite.
Ma prima o poi la fortuna finisce.
Un caso archiviato da anni finisce sulla scrivania dell'investigatore Carl Morck della sezione Q e da questo caso si riaprono altri casi con i quali Morck e il collega Assad, trovano delle similitudini. Parte una ricerca smodata che conduce a fatti raccapriccianti iniziati anni fa, quando i soggetti sospettati erano al college.
I soldi possono comprare il silenzio e la disponibilità di molte persone influenti o meno, ma non riescono a comprare la verità che uscirà inesorabile travolgendo le persone che seguono il caso, sia buoni che cattivi.

L'autore riprende un argomento attuale che può anche ricollegarsi al fenomeno del bullismo ma che riconduce ad un problema psicologico e sociale che molte persone nel mondo hanno. Un problema amplificato dall'uso di droghe e alcol che provoca effetti devastanti su persone che capitano nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
La scrittura di Olsen è ricca di particolari e scorrevole. Si sofferma su alcuni episodi violenti per far comprendere il livello di pazzia dei carnefici anche quando a subire è una di loro.
Il susseguirsi di situazioni e la suspense vanno di pari passo, quindi non rimane che immergersi nella lettura di questo thriller che non deluderà le aspettative.



L'AUTORE - Jussi Adler-Olsen (Copenaghen 1950) dopo avere svolto i lavori più vari è oggi scrittore a tempo pieno. Con la serie della Sezione Q guidata da Carl Mørck, ha ottenuto un immenso successo di critica e pubblico, con milioni di copie vendute nel mondo. I suoi libri, premiati da lettori, librai e critici, hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali. Da La donna in gabbia, Battuta di caccia e Il messaggio nella bottiglia sono stati tratti tre film per il grande schermo, mentre l’intera serie sarà oggetto di una trasposizione televisiva prodotta negli Stati Uniti.

http://www.thrillernord.it/battutadicaccia.html



                                       Recensione scritta per www.thrillernord.it

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