giovedì 28 settembre 2017

La colonna di fuoco: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it







http://thrillernord.it/la-colonna-di-fuoco/




Autore: Ken Follett
Traduttori: Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli
Editore: Mondadori
Pagine: 912
Genere: Storico
Anno di Pubblicazione: 2017



Sinossi
Gennaio 1558, Kingsbridge.
Quando il giovane Ned Willard fa ritorno a casa si rende conto che il suo mondo sta per cambiare radicalmente. Solo la vecchia cattedrale sopravvive immutata, testimone di una città lacerata dal conflitto religioso.
Tutti i principi di lealtà, amicizia e amore verranno sovvertiti. Figlio di un ricco mercante protestante, Ned vorrebbe sposare Margery Fitzgerald, figlia del sindaco cattolico della città, ma il loro amore non basta a superare le barriere degli opposti schieramenti religiosi. Costretto a lasciare Kingsbridge, Ned viene ingaggiato da Sir William Cecil, il consigliere di Elisabetta Tudor, futura regina di Inghilterra.
Dopo la sua incoronazione, la giovane e determinata Elisabetta I vede tutta l’Europa cattolica rivoltarsi contro di lei, prima tra tutti Maria Stuarda, regina di Scozia. Decide per questo di creare una rete di spionaggio per proteggersi dai numerosi attacchi dei nemici decisi a eliminarla e contrastare i tentativi di ribellione e invasione del suo regno.
Il giovane Ned diventa così uno degli uomini chiave del primo servizio segreto britannico della storia. Per quasi mezzo secolo il suo amore per Margery sembra condannato, mentre gli estremisti religiosi seminano violenza ovunque.
In gioco, allora come oggi, non sono certo le diverse convinzioni religiose, ma gli interessi dei tiranni che vogliono imporre a qualunque costo il loro potere su tutti coloro che credono invece nella tolleranza e nel compromesso…



Recensione
Dopo I pilastri della terra che raccontano della costruzione della cattedrale di Kingsbridge, dove tutto ha inizio e dove il lettore vive, pagina dopo pagina, le cattiverie e le invidie del XII secolo, tra rivalità e peccati di vescovi, conti e costruttori; dopo Mondo senza fine ambientato duecento anni dopo il primo capolavoro, tra la guerra dei Cento anni e l’arrivo della peste nera con i discendenti di Tom e di Jack, due tra gli artefici della cattedrale, che dovranno cavarsela tra segreti, persecuzioni e malattie; dopo i primi due grandi successi, Ken Follett torna in libreria con il terzo episodio della saga e stavolta il lettore si ritrova ad affrontare l’epoca violenta delle guerre di religione.
Una lotta tra cattolici e protestanti che sembra non avere fine.
Grandi protagoniste del periodo furono: Maria Tudor, detta la Sanguinaria per aver ucciso tanti protestanti; Elisabetta I sua sorella ed erede al trono di Inghilterra che dovette difendere la precarietà del suo regno dall’attacco dei cattolici; Maria Stuart, cugina di Elisabetta I, che rivendicava il trono come legittima erede; Caterina de’ Medici, regina reggente del trono di Francia che come Elisabetta I cercava di mitigare gli animi delle due fazioni in lotta.
I cattolici cercavano di uccidere quanti più protestanti potevano, ma il gioco al massacro era guidato da persone infide e avide come i componenti della famiglia Guisa che tramavano nell’ombra e distribuivano il loro odio anche fuori dallo stato francese. Il Papa appoggiava le incursioni cattoliche perché temeva di perdere il suo potere e il re Filippo II era un alleato sempre alla ricerca di ricchezze e di potere da estendere al di fuori dei suoi domini.
In questa epoca precaria e pericolosa per chi non si uniformava ai dogmi stabiliti, Ken Follett narra le vicende di Ned Willard, protestante, figlio di mercanti di Kingsbridge che si trasformerà in un importante sostegno per la regina Elisabetta e Margery Fitzgerald, cattolica, figlia del sindaco di Kingsbridge, le cui vite si mescolano a quelle di altri personaggi che con le loro azioni cambiano le sorti di due vite predestinate, nel male e nel bene. Inglesi e francesi si legano e si mischiano tra tradimenti, complotti, spionaggio e amori.
Profumi e odori si amalgamano tra le pagine dell’ultimo capolavoro di Follett...dall’odore del ferro in Spagna, al profumo del rum nel Nuovo Mondo, dal profumo dell’erba inglese bagnata agli odori della stamperia francese.
Tutto questo riporta indietro nel tempo il lettore che si ritrova a fianco dei protagonisti del romanzo vivendo insieme ad essi il periodo storico narrato.
Si ritrova a camminare sulla fredda pietra del castello di Shiring e subito dopo sulle assi che costituiscono il ponte di una nave in mezzo ad una ciurma di pirati capitanata dal Francis Drake!
Ho sempre provato una forte adorazione per questo periodo storico, soprattutto nei confronti della regina Elisabetta, e ritrovarlo descritto tra le pagine de La colonna di fuoco, con la superba scrittura dell’autore, è stata un’emozione unica.
Nonostante il libro conti 907 pagine effettive, la lettura risulta fluida.
Follett fa vivere appieno l’epoca scelta per il suo romanzo a tal punto che il lettore si ritrova a seguire impeccabili personaggi come se avesse potuto utilizzare una macchina del tempo per tornare nel passato.






Ken Follett è nato a Cardiff nel 1949 e vive a Londra con la moglie Barbara. Laureatosi in Filosofia all’University College di Londra, ha lavorato come giornalista. Negli ultimi quarantatré anni ha pubblicato trentun romanzi, iniziando la sua straordinaria carriera di scrittore nel 1978 con La cruna dell’ago. Uguale successo mondiale hanno poi ottenuto i successivi romanzi, tra i quali: Triplo, Il codice Rebecca, L’uomo di Pietroburgo, Sulle ali delle aquile, Un letto di leoni, Notte sull’acqua, Una fortuna pericolosa, Un luogo chiamato libertà, Il terzo gemello, Il martello dell’Eden, Codice a zero, Le gazze ladre, Il volo del calabrone, Nel bianco e la trilogia “The Century” (La caduta dei giganti, L’inverno del mondo, I giorni dell’eternità) che sono stati a lungo al primo posto nelle principali classifiche.
Dopo l’immenso successo de I pilastri della terra Mondo senza fine che hanno dato inizio alla saga di Kingsbridge, La colonna di fuoco rappresenta il terzo capitolo.
In Italia tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Mondadori.





Recensione scritta per www.thrillernord.it










martedì 26 settembre 2017

4 brutti delitti da risolvere: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it




http://thrillernord.it/4-brutti-delitti-da-risolvere/


Autore: Letizia Triches
Editore: NewtonCompton
Pagine: 542
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2016




Il giudice Lapo Treschi è nei guai. Firenze è turbata da una serie di misteriosi delitti tra i quali non ci sono legami precisi. L’assassino non lascia tracce. Un caso indecifrabile, all’apparenza. È per questo che Lapo si rivolge all’esperto d’arte Giuliano Neri, suo amico di vecchia data. Neri è un restauratore, famoso per la sua abilità nel ritrovare nelle tele indizi anche minuscoli. E proprio davanti al restauro di un quadro attribuito a Rosso Fiorentino, che nasconde un enigma da svelare, i due si troveranno intrappolati in un labirinto da cui sarà difficile uscire…
Dopo quella vicenda, Giuliano Neri si stabilisce per un paio di mesi a Roma. Si dedicherà al restauro di un affresco conservato nella chiesa di Sant’Angelo in Porta Paradisi, vicino a Campo de’ Fiori. L’autore è Matteo Baltusi, morto in un tragico incidente d’auto nel 1972. Proprio mentre è impegnato nel restauro, Giuliano è artefice di una macabra scoperta: quella del corpo di Arianna, la figlia di Baltusi, scomparsa quasi venti anni prima. Che cosa accadde davvero in quel lontano pomeriggio di marzo, quando si persero le tracce di Arianna?
Nei racconti che accompagnano questi due romanzi, due efferati delitti vengono compiuti: nel gelo del Gran Sasso e in una fredda notte di Capodanno.

Recensione.
Due romanzi che hanno come protagonista Giuliano Neri, un restauratore toscano, e due racconti farciti da morti crudeli e assassini disumani.
Il mondo dell’arte, come il mondo degli affari, è un ambiente dove rivalità e invidie la fanno da padrone, dove alcuni artisti e imprenditori per primeggiare farebbero di tutto. Arrivare al potere è come aprire la porta del male e Giuliano mai poteva pensare che si potesse arrivare a tanto pur di assecondare una sorta di appagamento interiore.
Da un assassino seriale ad uno che aspettava nell’ombra da vent’anni, Giuliano Neri si districa nelle sordide storie, ambientate a Firenze e a Roma, come un segugio che ha fiutato la traccia e non la lascia fino a quando non porta alla luce la preda!
L’autrice, nei due romanzi che vedono protagonista il restauratore, descrive minuziosamente le indagini e coinvolge il lettore inducendolo a riflettere per far sì che indaghi sui possibili assassini.
Ma la caccia non è semplice e si potrebbero accusare degli innocenti!
I racconti, al contrario dei romanzi, arrivano alla conclusione in un modo più diretto e crudo tanto da far rimanere a bocca asciutta, dal punto di vista investigativo, il lettore.
Gli assassini sono davanti agli occhi del lettore e non si scompongono minimamente per ciò che hanno fatto o per ciò che continueranno a fare.
I brividi che si possono sentire non sono dovuti al clima delle storie, una ambientata a Capodanno e l’altra alle pendici del Gran Sasso, ma alla freddezza dei delitti!






Letizia Triches è nata e vive a Roma. Docente e storico dell’arte, ha pubblicato numerosi saggi sulle riviste «Prometeo» e «Cahiers d’art». Autrice di vari racconti e romanzi di genere giallo-noir, ha vinto la prima edizione del Premio Chiara, sezione inediti, ed è stata semi‑finalista al Premio Scerbanenco. La Newton Compton ha pubblicato Il giallo di Ponte Vecchio, Quel brutto delitto di Campo de’ Fiori e I delitti della laguna.




Recensione scritta per www.thrillernord.it

lunedì 25 settembre 2017

Il silenzio dell'alchimista: recensione







Autore:  Nerea Riesco
Traduttore: Claudia Marseguerra
Editore: Garzanti
Pagine: 403
Genere: Narrativa straniera
Anno di Pubblicazione: 2017






A Cambridge è venerdì. I corridoi dell’università sono deserti e il silenzio avvolge ogni cosa in un’atmosfera irreale. Il professor Leonard Green, luminare della cattedra di matematica, giace nel suo studio brutalmente assassinato. Sul corpo le stesse ferite della moglie, morta otto mesi prima in circostanze altrettanto misteriose. Per Daniela, figlia diciassettenne di Leonard, la storia si ripete. E il dolore è sempre più grande. Un dolore che soltanto la verità può attenuare. Per trovarla ha in mano solo una strana formula, l’unica eredità del padre professore: un messaggio cifrato, pieno di numeri che non è in grado di interpretare. Quando uno studente di Leonard, Richard Chanfray, la avvicina e le fa sapere che anche lei è in grave pericolo, Daniela non può far altro che fidarsi di lui. Forse quel ragazzo custodisce la chiave per scoprire a cosa stava lavorando suo padre. Forse potrà aiutarla a decifrare quella formula che non riesce a togliersi dalla testa e che sembra ricongiungersi a un segreto oscuro perso nelle nebbie di un passato molto lontano. Un segreto che sta minacciando l’incolumità di un gruppo di persone disposte a tutto per difendersi e per difendere il mistero di una tradizione secolare che dalle arti degli antichi alchimisti arriva fino alle più avanzate scoperte scientifiche. Un segreto che potrebbe riscrivere la storia dell’umanità. E allora una lotta senza esclusione di colpi attende Richard e Daniela, chiamati a risolvere l’enigma lasciato da Leonard prima che finisca nelle mani sbagliate. Dopo il successo internazionale de La ragazza e l’inquisitore, che ha venduto migliaia di copie in tutto il mondo conquistando pubblico e critica, Nerea Riesco ritorna con un’avventura mozzafiato dove solo sfidando il tempo si può rimediare agli errori del passato e cambiare il corso del futuro. Perché i segreti non sono eterni, se abbiamo il coraggio di andare oltre l’apparenza e guardare là dove nessuno ha mai osato spingersi.




Ma quanto vive l’uomo?
Vive mille anni o uno solo?
Una settimana o più secoli?
Per quanto tempo muore l’uomo?
Che vuol dire per sempre?

                             
                              Pablo Neruda





Cosa succede a manipolare il tempo? Cosa potrebbe succedere se qualcuno con la fissazione dell'immortalità scoprisse la sua formula e la regalasse ad altri tre personaggi tra i quali spicca una visionaria sanguinaria che durante la sua eterna vita continua ad uccidere donne che risultano essere importanti per placare la sua incurabile ossessione? Non si può giocare a fare Dio!
Se l'immortalità non è un dono umano c'è un motivo e Richard Chanfrey lo capisce, dopo tanto tempo e dopo aver visto fatti sconcertanti, e cerca di rimediare dichiarandosi contrario a ciò che Nicolas, un fissato di studi alchemici, aveva fatto.
Insofferente davanti ai tormenti che molti umani dovevano subire per colpa di Liz, una dei pupilli di Nicolas usata per evitare problemi e non far scoprire il loro segreto, Richard si ribella soprattutto dopo aver conosciuto una delicata creatura mortale figlia del professore di Cambridge che lo stava aiutando a trovare una soluzione.
Le sofferenze di colei che si accorge di amare, lo dilaniano fino al punto di rimediare ai danni fatti, fino a distruggere i mostri che sfidavano le leggi di natura e far tornare tutto alla normalità.
Nerea Riesco riesce a mischiare storia antica, moderna e contemporanea collegandole alla magia che ricopre il mistero alchemico della pietra filosofale e facendola finire in una scientifica soluzione finale che ossessiona molte menti.
Dal Erzsébet Bathory al Conte di Saint-Germain e al Conte di Cagliostro; da Jack lo squartatore a Nikola Tesla; dalle antiche mura del College di Cambridge alla più moderna struttura del CERN.
Scritto in modo scorrevole il romanzo ha un finale diverso da quello che si può immaginare attraverso il quale si potrebbero creare più finali con la fantasia.








L'autrice: Nerea Riesco è nata a Bilbao, è cresciuta a Valladolid e abita a Siviglia, dove si è laureata in giornalismo e oggi insegna scrittura creativa all'università, oltre a collaborare con “El Paìs” e altri giornali. Dopo aver vinto il Premio Ateneo Joven de Novela con il romanzo Il vento che sa di miele e cannella, ha raggiunto il successo internazionale con La ragazza e l'inquisitore, edito in dieci paesi. Con Garzanti ha pubblicato anche All'ombra della cattedrale.











lunedì 11 settembre 2017

Intervista a Martin Rua

Intervista fatta per www.thrillernord.it





http://thrillernord.it/intervista-a-martin-rua/


A tu per tu con l’autore



A tu per tu incontra per i lettori di Thrillernord, Martin Rua, un giovane autore che ha già alle spalle, tra gli altri lavori, una trilogia completa, la Parthenope Trilogy e una in corso di pubblicazione, la Prophetiae Saga, di cui L’enigma del libro dei morti costituisce il secondo capitolo. E’ un piacere per noi poterti rivolgere qualche domanda.


1)  Ne “L’enigma del libro dei morti” hai riportato l’attenzione su dei siti e su personaggi che hanno avuto il riflettore puntato qualche anno fa, ma che poi son finiti nel silenzio parlo di Rennes-le-Château Bérenger Saunière e la fine dei Catari con il collegamento ai Cavalieri del Tempio. Quanta passione hai per gli argomenti esoterici? E come mai ti sei appassionato proprio a questi argomenti?
In realtà l’attenzione non è mai calata del tutto su quella faccenda di Rennes-le-Château. Anzi, libri come Il santo Graal non hanno fatto altro che dare la stura a tutto un filone di ricerche e romanzi che continuano ad affollare le nostre librerie, magari con un po’ più di discrezione. È una storia ricca di mistificazioni e sciocchezze, ma che cela qua e là dei frammenti di verità che vale la pena continuare a investigare. La passione per tutto ciò che riguarda l’aspetto più discreto della conoscenza – quello che chiamiamo comunemente esoterismo – è ancora forte in me e nasce dal mio interesse per tutto ciò che non è manifesto nell’immediato e soprattutto che è considerato, diciamo così, eretico.


2)  Risulta interessante il collegamento tra eventi passati con reperti adeguatamente nascosti ed eventi attuali che riprendono la loro validità in paesi del Medio Oriente dove ci furono scambi tra oriente e occidente, soprattutto a livello scientifico, attraverso Cavalieri del Tempio e cultura araba. Nel tuo romanzo lo riprendi come un argomento dei giorni nostri che continua la serie di intrighi iniziata tanti anni fa. Ciò che accade oggi è una derivazione deviata di rapporti malsani avviati tanto tempo fa e perpetuati fino ai nostri giorni?


Non bisogna dimenticare che nel tracciare la trama di L’enigma del libro dei morti ho sì riportato ipotesi scientifico-storiche, ma ho anche usato una buona dose di fantasia. I rapporti tra cristiani e cultura araba all’epoca delle crociate può avere condotto, per esempio, alla nascita di fenomeni come la costruzione delle cattedrali gotiche (pare che l’arco ogivale sia stato mutuato dagli archi arabi), ma dubito che possa aver dato vita a qualcosa di simile alla mia Ligue. Quel che si può dire, però, è che quel che stiamo vivendo oggi è il risultato di azioni scellerate condotte dall’Occidente in quell’Oriente che ci siamo illusi di controllare e tenere sotto scacco con la forza.


3) Paragonarti a Dan Brown per me è poco perché ho notato l’approfondimento degli argomenti con il quale crei la storia del tuo libro e da questo si evince una trama tutt’altro che leggera, ma pregna di significato. Ti lasci ispirare da scrittori di romanzi o da scrittori come Louis Charpentier, ad esempio?
L’idea dell’editore di paragonarmi a Dan Brown nasce dalla vicinanza di alcuni temi da me trattati a quelli presenti nei romanzi del papà di Robert Langdon e anche dal fatto che evocare il suo nome significa ancora far pensare a libri di grande successo. E sia io che la Newton vogliamo avere successo! Scherzi a parte, cerco di tessere la trama attorno ad argomenti forti e su cui mi documento al meglio possibile. Fondamentale è confrontarsi con altri grandi, per cui James Rollins, Steve Berry, Glenn Cooper, ma anche italiani come il mio amico G.L. Barone sono per me punti di riferimento, insieme, naturalmente, agli studiosi più vari che di volta in volta mi aiutano con la parte scientifica del mio lavoro. Louis Charpentier, da te citato, è uno di quelli che ho consultato, per esempio, quando ho scritto La cattedrale dei nove specchi, dove Chartres aveva un ruolo centrale, mentre per la Prophetiae Saga ho consultato soprattutto studiosi di Nostradamus come il professor Brind’Amour.


4)  Ne L’enigma del libro dei morti a quale personaggio di avvicini? Ti senti un agente speciale con discendenze famose, un politico corrotto, un amministratore di un’azienda farmaceutica pronto a tutto pur di guadagnare, un Nostradamus o un medico che cerca di salvare milioni di vite?
Escludendo i personaggi negativi (mi ritengo una brava e onesta persona…), direi che mi identifico un po’ in tutti, anche se non ho lo stesso coraggio di un Gabriel o di qualche altro agente della Horus. Di sicuro mi sento più vicino a quelle caratteristiche esoteriche rinvenibili in alcuni personaggi… e alla passione per la buona tavola e la birra di François Ozouf!


5)  Adesso parliamo un pò delle tue letture e dei tuoi gusti in fatto di libri: quale (o quali) hai sul comodino? Qual è il genere che preferisci?


Anche se per necessità leggo molti libri inerenti al mio genere, sono abbastanza onnivoro. Ho da poco terminato la lettura di La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi e di L’ultima battaglia del mio amico Fabio Sorrentino, un libro meraviglioso ambientato all’epoca della guerra di Troia, ma sul comodino ho un saggio di alchimia di Basilio Valentino, L’amica geniale di Elena Ferrante – che mi sono finalmente deciso a leggere – e il saggio Programming The Universe: A Quantum Computer Scientist Takes on the Cosmos di Seth Lloyd, un libro sulla fisica quantistica e le sue applicazioni all’informatica. Un argomento che sarà l’ossatura dell’ultimo capitolo della Prophetiae Saga.


6) Domanda di rito per Thrillernord: che ne pensi del thriller nordico?
Ne penso un gran bene. Ho adorato la serie Millennium di Stieg Larsson e credo che Jo Nesbø sia un maestro assoluto.
Martin Rua
(a cura di Marianna Di Felice)




Intervista fatta per www.thrillernord.it

giovedì 7 settembre 2017

Ricomincio dall'inferno: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it




http://thrillernord.it/ricomincio-dallinferno/


Autore: Lorena Lusetti
Editore: Damster
Pagine: 150
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2017




A volte devi passare attraverso l’inferno per andare in paradiso.
Dean Karnazes

Un nuovo romanzo giallo per Lorena Lusetti, che abbandona temporaneamente l’investigatrice Stella Spada per immergersi però ancora una volta nel cuore della sua città, Bologna, con una storia ricca di mistero.
La protagonista del racconto, Federica, è stata lontano da Bologna per diversi anni e quasi si è dimenticata della sua città, ma la morte del marito la induce a ritornare qui dove ha la sua famiglia, per provare a ripartire da capo.
Non torna in casa con i genitori però, l’abitudine all’autonomia la induce ad affittare una camera in un appartamento del centro con una coinquilina.
Nello stesso periodo succedono strani crimini tra le mura Petroniane, persone uccise in modo terribile nei loro appartamenti chiusi dall’interno. Federica vorrebbe pensare solo a ricostruire la sua vita, nonostante ciò verrà coinvolta suo malgrado in queste vicende di sangue, fino a trovare lei stessa la soluzione del mistero.
“Non ho paura del buio fuori. È il buio dentro le case che non mi piace”
Shelagh Delaney
Federica torna nella sua Bologna dopo tanti anni trascorsi a Roma. Nella Capitale viveva felice con suo marito Luca fino a che non è morto e da quel momento a Federica è mancato tutto, perfino l’aria. Non era più il caso di rimanere lì.
E allora dove poteva andare se non nella sua Bologna?
Ma non dai suoi…non ancora, meglio una casa in affitto. Lei credeva di trovare tutto come prima, forse pensava che nella sua città il tempo si fosse fermato, mentre Roma andava avanti.
Una volta tornata non riesce più a riconoscere i luoghi della sua infanzia e adolescenza, ma piano piano Bologna si scopre e allora Federica ritrova i posti che aveva frequentato e alcune persone che conosceva e che, rispetto a lei, sono notevolmente cambiate.
E poi una doccia ghiacciata le arriva addosso e infrange il suo sogno della Bologna dell’adolescenza riportandola nella realtà macchiata di rosso del sangue delle vittime che un serial killer sta uccidendo nelle proprie case.
Un mistero che le autorità non riescono a risolvere, fino a quando Federica non capisce tutto.
La storia passa tra le vie strette della città e scivola attraverso cunicoli sotterranei; la suspense viene mantenuta sempre alta e si resta senza fiato.
La scrittura semplice, chiara e scorrevole dà al lettore il modo di rimanere concentrato sulla storia, senza deviare da essa.
Le persone non sono tutte buone, non si conoscono davvero, e quelle più vicine possono rivelarsi…
Buona lettura!



L’AUTORE – Lorena Lusetti. Sono nata e vivo a Bologna, città che amo e che metto spesso nei miei romanzi. Dalla vita di ogni giorno traggo gli spunti per tratteggiare i personaggi. Scrivo soprattutto storie di genere giallo e noir, ma non solo. Le vicende criminose sono in gran parte ispirate a fatti di cronaca. Nel 2006 ho pubblicato “Una serata tranquilla” www.ilmiolibro.it Romanzo giallo che ha per protagonista Rosa Moretti, un’improbabile commercialista investigatrice. Nel 2008 ho pubblicato “FerieFobia” Giraldi editore. Genere giallo. Una nuova avventura per Rosa Moretti, già protagonista del primo romanzo. Nel 2012: “L’Ombra della Stella” Damster editore. Romanzo Noir, il primo nel quale appare la nuova protagonista Stella Spada. Nel 2013: “Terra alla Terra” Damster editore. Romanzo noir. Una nuova avventura per Stella Spada Premio speciale “Profumo d’Autrice” al concorso Internazionale Città di Cattolica 2014 Nel 2014: “Grigio come il sangue”, (Damster). Romanzo noir. Torna Stella Spada con la sua terza avventura. “Attestato di Merito” al Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica 2015 Nel 2015: “Pensieri e Parole”, Giraldi editore. “Premio Targa Paris” al Premio Letterario Internazionale Itinerante World Literary Prize 2015. Diploma d’Onore come finalista al Premio Letterario Nazione Giovane Holden 2015 Dicembre 2015, in uscita: “L’Orecchio del diavolo” (Damster). Quarta avventura dell’investigatrice Stella Spada.




Recensione scritta per www.thrillernord.it





lunedì 4 settembre 2017

Cascina smorta: recensione

Recensione scritta per www.thrillernord.it





http://thrillernord.it/cascina-smorta/



Autore: Antonio Zamberletti
Editore: Runa Editrice
Pagine: 326
Genere: Giallo
Anno di Pubblicazione: 2015



Un gruppo di amici gravita attorno a Cascina Smorta, un casolare abbandonato ai margini della brughiera, dove passano buona parte del tempo libero. La loro è una classica amicizia tra adolescenti, fatta di grandi progetti, illusioni, delusioni e vicende quotidiane destinate a tornare in maniera prepotente.
La svolta della loro vita avviene in una sera d’estate quando si addentrano nella brughiera, luogo che invece avrebbero dovuto evitare.
Trascorsi molti anni, Andrea Modica torna nella sua città a comandare la Squadra Mobile. Il suo ritorno sembra fare da catalizzatore a vecchi fatti rimasti in sospeso dal 1977 e che lui ora deve ricomporre, come i tasselli di un complesso puzzle, con un paziente lavoro di indagine, quando alcuni corpi vengono trovati nei boschi circostanti Cascina Smorta.
In un susseguirsi di flash-back, Modica, dovrà fare i conti con il suo passato per scoprire la vera identità del serial killer a cui sta dando la caccia.



Una storia che risucchia il lettore in un’atmosfera che, a tratti, assume sfumature noir o gotiche perché ambientata in luoghi oscuri, in una brughiera che fa immaginare atti nefasti e misteriosi coperti alla vista dei più, dove sorge una cascina, luogo di ritrovo di giovani ragazzi, tra i quali Andrea Modica e i suoi compagni di classe nonché amici, che ha visto passare uomini poco raccomandabili, ha visto realizzarsi storie furtive e arrivare corpi senza vita trascinati e buttati nella terra durante le notti rischiarate dalla luna o coperte dalla nebbia.
Scene descritte in modo vivo, tanto da vederle più che immaginarle mentre le si legge.
Un seriale impunito perché coperto da qualcuno che era considerato ribelle, ma onesto.

Non si conoscono mai le persone fino in fondo…o forse si?
Dubbi, sospetti e ricordi che il capo della mobile, Andrea Modica, usa per riuscire a districarsi tra boschi e prati dai quali tornano alla luce cadaveri.
Modica dovrà ricostruire le vite di persone che ha conosciuto in passato, ora che è tornato nel suo paese. Dovrà stanare dei rapinatori e scagionare un caro amico, “un fratello di sangue”, da facili accuse o semplici sospetti derivanti dalle sue origini.
Un’indagine ben sviluppata e ben scritta che cattura il lettore, d’altronde l’autore sa cosa scrive per via del suo primo lavoro. Una storia coinvolgente raccontata nei minimi particolari tra presente e passato.

Le descrizioni sembrano reali e trascinano il lettore nello stesso luogo dove si trovano Modica e i suoi colleghi. Pare quasi di sentire la nebbiolina invernale della brughiera sulle proprie spalle!
Una lettura che ho concluso con dispiacere perché avrei voluto che non finisse mai.




L’AUTORE
Antonio Zamberletti, nato a Varese nel 1963, dopo aver prestato servizio per alcuni anni in un reparto operativo della Polizia di Stato, si è occupato di consulenze nel settore della security aziendale e personale.
Da circa quattro anni collabora in pianta stabile con la Sergio Bonelli Editore come soggettista e sceneggiatore sulle testate di Zagor, Dampyr e Nathan Never.
Per la Todaro Editore ha pubblicato i romanzi I morti non pagano, I duri non piangono – selezionati tra i dieci semifinalisti al Premio Scerbanenco – e Silenziosi nella notte, oltre al racconto Buono da morire, ristampato da Segretissimo.
Il giallo Codice Tunguska (2015) è stato pubblicato da Mondadori nella collana Segretissimo.
Cascina Smorta (2015) per Runa Editrice, è il suo ultimo giallo poliziesco.





Recensione scritta per www.thrillernord.it

venerdì 1 settembre 2017

Fiore di tuono: recensione




Autore: Jean Teulé
Traduttore: Sara Puggioni
Editore: Neri Pozza
Pagine: 201
Genere: Noir storico
Anno di Pubblicazione: 2014





“Non risparmierò nessuno.
Né papi né cardinali.
Né re, né regine. Né i loro principi o principesse.
Non risparmierò preti, borghesi, giudici, medici né mercanti, né parimenti mendicanti.”





Hélène Jégado è una ragazza adorabile. Ha occhi cerulei e curiosi che si perdono tra le onde dell'Atlantico e lunghi capelli biondi nascosti sotto un tradizionale copricapo bretone. Inoltre è intelligente, servizievole e bella come i "fiori di tuono" che raccoglie nei campi di fronte a casa. Com'è possibile allora che, solo pochi anni dopo, nel 1851, la polizia la bracchi ritenendola la serial killer più spietata che la Francia abbia mai conosciuto? La spiegazione risiede in un'antica e macabra leggenda celtica che un giorno la madre di Hélène racconta alla figlia: secondo la credenza, la Morte era solita servirsi di "un operaio" di nome Ankou, uno spirito maligno che si incarnava nelle persone e le costringeva a mietere più vittime possibile. Al pari di tutti gli abitanti della Bretagna del Sud, anche Hélène crede ciecamente a quella leggenda. Lo fa perché non ha cultura, certo, ma anche perché quello è l'unico modo che conosce per esorcizzare la paura e giustificare la profonda miseria in cui è costretta a vivere. Così, quando sull'altare di una chiesa in rovina scopre una piccola statua di Ankou e un'incisione - "Non risparmierò nessuno. Né papi né cardinali. Né re né regine" - si sente possedere da una forza nuova, incontenibile, e non ha più dubbi: il Dio del massacro è entrato in lei. Appresi dalla madre tutti i trucchi del mestiere di cuoca, Hélène inizia a girare la Francia...






Un romanzo che sconvolge il lettore per la tranquillità attraverso la quale l'assassina compie i suoi omicidi. Sono come storia già scritta. Non si stupisce, non si emoziona riguardo le vittime. Il lettore segue il suo percorso rimanendo allibito da tanta pacatezza e dal suo distacco quasi innaturale!
Un caso di cronaca nera bretone del 1800 viene raccontato da Jean Teulé, un caso buio che si avvicina al gotico per il mistero che aleggia sulle morti. Da piccola Fiore di tuono era rimasta incantata dalla storia dell'Ankou, che andava a trovare nella cappella maledetta di Caqueux e rimaneva ore e ore da sola a fianco ai Menhir, pietre megalitiche scelte per culti celtici, a pensare o ad idealizzare l'Ankou tanto che, alla fine, credeva di essere lei l'Ankou, perché la morte si serve di persone per compiere i suoi doveri.
Tra superstizioni e riti barbari ancora in uso in quella terra di Bretagna, la mente di una bambina che non vede una luce a rischiarare il suo cammino può piombare nel nero profondo senza riuscire a riemergere. Anche se...Fiore di tuono aveva forse trovato un appiglio, che abbandona per continuare la sua missione. Lui, rimasto vedovo, provava per lei una forte emozione tanto da portarlo a difendere la morte davanti a delle persone allibite.






Jean Teulé è nato a Saint-Lo, Manche, il 26 febbraio 1953. Ha scritto per la televisione, il teatro e il cinema. È autore di numerosi romanzi, tra cui Io, François Villon (2007), Il marchese di Montespan (2009) e Vita breve di un giovane gentiluomo (2011), pubblicati da Neri Pozza. Vive a Parigi con l'attrice Miou-Miou.









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