giovedì 27 novembre 2014

La discriminazione dell'ebook

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Al grido di “Un libro è un libro” scrittori, artisti in supporto, lettori manifestano la loro disapprovazione fotografandosi con il pollice in giù!
Si critica l’Iva applicata all’ebook (22%) contro quella del libro (4% come quella per i beni di prima necessità).
Sinceramente mi stupisce questa discriminazione, perché credevo fosse il contrario. Credevo che il libro cartaceo fosse relegato in un angolino, su una sedia a dondolo con un mantello sopra ed un bastone a fianco, mentre il giovane ebook scattante veniva osannato da tutti, o quasi e quindi anche a livello fiscale.
Invece il giovane ebook viene osteggiato!
Se l’ebook poteva essere considerato come un salvagente per le case editrici italiane che si trovano ad affrontare la crisi editoriale, con l’Iva al 22%, credo vedranno l’abisso!
Il Ministro dei Beni Culturali aveva fatto capire che l’intenzione era di ridurre l’Iva al 10%, ma qualcosa non ha funzionato se l’Iva al 22% è stata portata avanti con prepotenza.
L’Italia ha seguito le direttive europee per non incorrere in sanzioni a discapito della già maltrattata cultura!
Perché se già eravamo agli ultimi posti nelle vendite che riguardano il settore editoriale, ora non oso immaginare dove andremo a finire.
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L’Italia la patria della cultura che tutti ci invidiano, ha ormai dei ruderi che senza manutenzione non riescono a rimanere in piedi.
Ormai son pochi coloro che combattono, e non si danno per vinti, in onore della cultura, in memoria, anche dei grandi che hanno reso l’Italia, da quel punto di vista, un gioiello da imitare.
Immagino le facce stupite di Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Ugo Foscolo, Giuseppe Ungaretti, Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Michelangelo Buonarroti, Gian Lorenzo Bernini, Leonardo da Vinci e molti altri.
In molti si chiedono se sia una manovra per massacrare ulteriormente il settore editoriale italiano, perché le già logorate case editrici devono necessariamente vendere ebook con l’Iva al 22% mentre Amazon, il colosso americano, con sede a Lussemburgo vende ebook al tasso del 3%.
Davvero gli eurodeputati non capiscono cosa sta succedendo?
Pare facciano confusione tra l’ebook (il file che contiene il libro) con l’e-reader (che è l’oggetto elettronico attraverso il quale si può leggere il libro).
Sembra assurdo perché la spiegazione è facile ed inoltre si può visualizzare la spiegazione!
Come dire: “Non hai capito? Ti faccio un disegnino!”. In questo caso si può fare l’esempio visibile e tangibile, prendendo un tablet (che ormai hanno tutti soprattutto gli eurodeputati) e un file nel suddetto tablet!
Non capire la differenza tra ebook e e-reader, consegue una certa ignoranza che può permettersi solo chi non ha confidenza con i mezzi elettronici e chi non si aggiorna perché è anti tecnologia!image

E’ una presa in giro bella e buona ed intanto il mercato italiano si inabissa sempre di più!
Il libro di carta è quasi considerato un bene di lusso, visti i prezzi della maggior parte dei cartacei ed ora l’ebook scelto da moltissimi lettori come scampo ai prezzi alti del libro tradizionale, subisce un aumento dell’Iva (ricordo al 22%) con conseguente crisi degli editori.
Questo è un attacco al settore editoriale italiano!
Inoltre il colosso americano Amazon lancia, proprio in questi giorni, Kindle Unlimited consentendo ai clienti di accedere alla lettura di 700 mila libri (e più) dove 15 mila sono in italiano alla modica cifra di 9,90 euro.
E il mercato editoriale italiano? Riceve una ulteriore botta in testa.
La discriminazione non è rivolta all’ebook, ma al settore culturale italiano!

L’articolo poteva finire qui e fungere da sfogo nei confronti di coloro che stanno mandando alla deriva la cultura italiana, ma in questi giorni il settore editoriale ha trovato un attimo di respiro, visto che l’emendamento alla Legge di Stabilità che riguarda il regime fiscale circa gli ebook e i libri cartacei, è stato approvato dalla Commissione bilancio della Camera.Quindi l’Iva scende dal 22% al 4% equiparandola a quella imposta ai libri cartacei.
Dario Franceschini, ministro alla cultura, aveva sostenuto questa proposta.
Una battaglia portata avanti dall’associazione “Un libro è un libro”.
Ora attendiamo la decisione europea a questa presa di posizione dell’Italia, che rischia di essere multata per infrazione come successe alla Francia e al Lussemburgo nel 2012, perché avevano ridotto al 7% e al 3% la tassazione sull’ebook rispetto all’Iva imposta dall’Unione Europea del 15%.
A questo punto, incrociamo le dita.
Chi combatte per la cultura non può ricevere punizioni!


Articolo scritto per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/la-discriminazione-dellebook-2/

venerdì 7 novembre 2014

Come evitare consigli inutili


Vedo sempre più spesso circolare libri che danno l’imprinting per vivere la vita (la propria vita) al meglio, senza pesi, senza aspetti negativi, senza pensieri, senza vizi, solo col sorriso sempre e comunque: “28 semplici abitudini che ti renderanno una persona più felice”, “100 modi per vivere una vita migliore”, “Le 7 regole per avere successo”, “Come trattare gli altri e farseli amici”, “il più grande venditore del mondo”, “The secret”.
I loro autori sembrano fare a gara per dispensare consigli, naturalmente l’uno si reputa migliore dell’altro!
A prescindere che il sorriso viene dopo un muso lungo, una litigata, un pensiero negativo (yin e yang, nero e bianco e poi i colori, senza sfumature!), ma non capisco come viene in mente a questi personaggi (in qualsiasi modo si fanno chiamare) di decidere al posto degli altri come dev’essere vissuta la vita.
Quando sei felice danza, canta, balla – sii felice! E quando giunge la tristezza, cosa inevitabile… già si sta affacciando, deve giungere poiché è inevitabile, non c’è modo di scacciarla… se cerchi di evitarla, dovrai distruggere la possibilità stessa di essere felice. Il giorno non può esistere senza la notte, l’estate non può esistere senza l’inverno, e la vita non può esistere senza la morte.
(Osho)
Alla base di consigli, esempi e dictat c’è la vita (quella vera) di ognuno e ogni persona deve volere il cambiamento.
Ad esempio, ci sono libri “miracolosi” per smettere di fumare, perché fumare fa male. “Ah si?”, avete mai pensato che la persona che fuma, magari sa che fa male, ma vuole farlo lo stesso?
Allora posso scrivere un libro anch’io, “smetti di respirare” perché l’aria è infestata da gas nocivi e agenti chimici.
Ma poi ti senti dire da persone che hanno smesso o che non fumano che il fumo è un di più che moltiplica gli effetti negativi dell’aria rarefatta.
“Ah!” Allora tu che bevi un liquame gassato col quale si toglie anche la ruggine o tu che spalmi sul pane o sulle fette biscottate olio di palma con presenza di cioccolata ridotta allo 0,0001%, tu credi di vivere sano?
Nessuno può farsi condizionare dal pensiero altrui.
Chi scrive certi libri (fatico a chiamarli così), li scrive pensando a se stesso ed osservando dei campioni di persone. Ma non sono tutti uguali.
Non si può generalizzare come con gli oroscopi e rivolgersi ad ogni soggetto (che comprerà il libro) allo stesso modo.
Ben accetti son dei libri che spronano, che risvegliano la volontà di fare, assopita da vari avvenimenti nel corso della vita di ognuno, ma questi libri (come ad esempio La via dell’artista di Julia Cameron) sottolineano il concetto scritto sopra: “Se la persona non è consapevole, non è pronta per dare una svolta, allora le parole non funzioneranno”.
Anzi creeranno più confusione.
Son tutti bravi a dire cosa fare agli altri, ma nessuno pensa veramente alla persona che riceverà queste dritte, questi consigli da seguire.
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Son libri che pensano a far smettere (di fare qualcosa) o a far soldi, nessuno si chiede cosa vuole davvero la persona. 
Anch’io ho nella mia libreria un libro di Fabio Marchesi “Io scelgo, io voglio!Io sono, ero curiosa e l’ho comprato, ma ancora non lo leggo fino alla fine.
Facendo una sorta di analisi al titolo, si scoprono delle ovvietà ed anche se in certi casi l’ovvietà non è così ovvia, in questo caso è assolutamente ovvia.
Io scelgo, certamente, ogni percorso della vita è dato da una scelta. Se non si sceglie si rimanere fermi in un limbo (ed alcuni lo fanno per capire cosa fare, dove andare…).
Io sono, si una persona, ma qualcuno molto tempo fa (nel 1637 nel Discorso sul metodo), tale René Descartes (italianizzato in Renato Cartesio) disse, “Dubito ergo cogito, cogito ergo sum” (Dubito quindi penso, penso quindi sono), quindi era già assodato che la persona è (se questo concetto era in dubbio!)
Nota fondamentale: Io voglio?
Metto il punto interrogativo perché questo è il dilemma.
E’ necessario capire se la persona che dedica del tempo (strano perché la maggior parte dice di non leggere perché non ha tempo) a certe letture, vuole davvero cambiare oppure capire le emozioni e sensazioni altrui.
Conosci te stesso (ΓΝΩΘΙ ΣΑΥΤΟΝ in greco antico; Nosce te ispum in latino) recitava l’iscrizione nel tempio di Apollo e stiamo parlando di tantissimo tempo fa).
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Conoscere l’altro e se stessi – cento battaglie, senza rischi; non conoscere l’altro, e conoscere se stessi – a volte, vittoria; a volte, sconfitta; non conoscere l’altro, né se stessi – ogni battaglia è un rischio certo.
(Sūnzǐ, generale e stratega cinese)
Ma per capire gli altri, la persona deve prima capire se stessa, deve conoscersi e non è facile farlo. Un libro non può aiutare, perché il percorso è elaborato. Parenti, amici, compagni, psicologi, non possono cambiare una persona se il cambiamento non è voluto fortemente dalla persona stessa.
Questa è la cosa importante da tenere a mente.
La persona può essere ascoltata, osservata, abbracciata (comportamenti che son in grado di fare solo poche persone), ma non potrà mai essere cambiata da delle parole scritte su dei libri, i quali autori non conoscono il soggetto che le leggerà.
Siamo belli così come siamo perché è bella la varietà (come tante mongolfiere colorate, non so perché ma mi viene in mente questo esempio), non si possono avere dei soldatini plasmati a proprio volere, tutti uguali, è come avere una coltre di fumo nero perenne sulle nostre teste.
E comunque evitiamo di farci seghe mentali.

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“È tipico del depresso non fare niente ma aspettarsi che gli altri facciano qualcosa per lui.” 
(Giulio Cesare Giacobbe)

Se volete diventare consapevoli della vostra essenza non leggete libri che vi faranno “cambiare” per pochi giorni o mesi o qualche anno, ma ascoltate la vostra volontà e la vostra sete di conoscenza e risvegliatevi un po’ alla volta. Il risveglio è il segreto, ma si dev’essere disposti ad ascoltare non le cavolate, ma ascoltare il proprio io.

Nessun altro ti costringe a vivere in un inferno: sei tu a sceglierlo. La mente vede il negativo e lo diventa, perpetuando così la miseria: più negatività hai nella mente, più negativo diventi, e più negatività accumuli. Il simile attrae sempre il simile, e questo va avanti da vite intere! Manchi l’estasi della vita a causa di questo approccio negativo. 
(Osho)



Articolo scritto per iltempolastoria.it

http://www.iltempolastoria.it/rubriche/libri-in-viaggio/come-evitare-consigli-inutili/

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