domenica 9 settembre 2018

I misteri di Chalk Hill: recensione




Autore: Susanne Goga
Editore: GIunti
Traduzione: Lucia Ferrantini
Genere: Thriller storico
Pagine: 400
Anno di pubblicazione: 2015


SINOSSI
Quando Charlotte vi approda per la prima volta e si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill rimane senza fiato: l’imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione di istitutrice.
Chiamata a occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera di mistero aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose.

L’affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l’aiuto dell’affascinante giornalista Thomas Ashdown, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente, ben sepolta tra il mistero e il romanticismo di quelle antiche mura.


RECENSIONE
Avevo il romanzo riposto in uno scaffale della libreria dei libri in attesa che mi osservava mano a mano che io leggevo altro per questo tre giorni fa l’ho preso e ho iniziato a leggerlo. Il problema è che con certi libri scatta l’affezione e quando arrivo alla fine mi ritrovo a sospirare per aver concluso una lettura che mi ha trasportato nel periodo raccontato dall’autore o dall’autrice senza pensare al presente se non quando chiudevo il libro per fare altro! Con I misteri di Chalk Hill è successo! Susanne Goga riesce a trasportarti nel mondo che sta scrivendo com’era già successo con Il segreto di Riverview College recensito per www.thrillernord.it  http://thrillernord.it/il-segreto-di-riverview-college/
Sarà anche l’atmosfera inglese che coinvolge il lettore in quanto cupa, misteriosa soprattutto verso la fine del 1800, periodo in cui sono narrati i fatti, dove si sviluppa un interessamento al mondo degli spiriti, come riporta la stessa autrice nella postfazione. L’occulto portasempre curiosità proprio perché è un mondo nascosto di cui pochi fanno parte se si toglie i ciarlatani che son sempre pronti ad ingannare il prossimo. In quel periodo molta gente preferiva ricorrere ai medium più che ascoltare gli scienziati forse anche perché questi ultimi avevano un modo di parlare che non arrivava alla gente per le nozioni difficili e il vocabolario incomprensibile per alcune persone. Siamo nell’età vittoriana e quindi nell’età del risveglio artistico, romantico e mistico terreno fertile per il fiorire di certi comportamenti nella società inglese. Era un periodo attivo per la Nazione, ma all’interno tra gli strati sociali c’era sempre un forte divario tra ricchi e poveri. Si nota anche tra le pagine del libro. Un’istitutrice era considerata mezzo gradino più su rispetto ad una governante e trattata con poca più tolleranza. Però per essere un’istitutrice la ragazza doveva avere nozioni e studi che la portavano ad avere alte referenze quindi meritava molto di più. Si può notare nel romanzo l’eccessivo perbenismo per apparire davanti agli altri in un certo modo che rispondeva alla voce decoro, che la società di quel periodo aveva come particolare negativo e questa caratteristica era presente sia nella società inglese che tedesca (ma credo ovunque fosse così come oggi d’altronde). Gli anticonvenzionali venivano visti come fossero strane persone! Charlotte alla fine non convenzionale pur avendo un’educazione rigida. La sua sensibilità la portava ad avere empatia con le persone che avevano le sue stesse caratteristiche. Anche Tom Ashdown è un personaggio che non sta troppo attento agli usi del periodo, lui è un giornalista critico decisamente seguito che scrive con naturalezza e con verità le opere viste a teatro e i libri letti. Sir Andrew invece è il classico inglese dal cuore di ghiaccio che vorrebbe a tratti scioglierlo ma non può perché deve seguire la rigida etichetta per non incorrere in qualche scandalo che rovinerebbe la sua figura di parlamentare.
Leggendo il romanzo ci si inabissa nel periodo descritto, sembra di vedere i castelli e le foreste inglesi, il sospetto della popolazione nei confronti dello straniero, la rigidità dell’apparenza, la magia che l’Inghilterra emana per le storie sui fantasmi per la quale del resto è famosa. Il lettore vaga all’interno di sfarzose dimore, vede le scalinate maestose che rappresentavano la ricchezza, sente la pioggia battente e il suo intenso profumo che sembra uscire dalle pagine. In conclusione si evince che mi sia piaciuto e che abbia provato tristezza nell’averlo finito, ma manterrò un filo di connessione con questo romanzo leggendo prossimamente Jane Eyre che, come dice l’autrice nella postfazione, ha influenzato questo romanzo. Infine per tutti quelli che pensano possa essere un romanzo di poco conto consiglio di leggerlo e dopo di leggere anche le conclusioni dell’autrice dove vengono riportate delle spiegazioni che fanno conoscere al lettore la situazione dell’epoca. Il romanzo storico ha delle basi storiche e quindi non inventate!
Buona lettura!


L’autrice
Susanne Goga è nata nel 1967 in Germania, a Mönchengladbach, dove vive con la sua famiglia. Dopo una lunga esperienza come traduttrice, è di­ventata un’affermata autrice di gial­li e romanzi femminili a sfondo storico. Con I misteri di Chalk Hill (Giunti 2015) ha ottenuto un grande successo di pubblico, riuscendo a fondere magistralmente entrambi i generi.


Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Il profanatore di tesori perduti - Marcello Simoni

  https://gialloecucina.com/libri/il-profanatore-di-tesori-perduti/ Mentre leggevo il prologo quando ho incontrato la frase “due monti gemel...

Post più popolari