martedì 30 aprile 2019

La prigione della monaca senza volto: recensione







Autore: Marcello Simoni
Editore: Einaudi
Collana: Stile libero Big
Genere: storico
Pagine: 392
Anno di pubblicazione: 2019




SINOSSI

Anno del Signore 1625. A Roma governa Urbano VIII, Milano è sotto il dominio spagnolo. Girolamo Svampa, sempre piú deciso a chiudere i conti con il suo nemico mortale, Gabriele da Saluzzo, viene coinvolto nell'indagine piú pericolosa della sua vita. Il rapimento di una benedettina, figlia del fedele bravo Cagnolo Alfieri, lo porta nella città ambrosiana, dove si imbatte in due enigmi. Il primo riguarda il cadavere pietrificato di una religiosa. Il secondo una monaca murata in una cripta per aver commesso crimini innominabili: suor Virginia de Leyva, la celebre Monaca di Monza. Quest'ultima sembra informata su particolari che potrebbero svelare il mistero della pietrificazione, e inizia a esercitare sull'inquisitore un pericoloso ascendente. Vittima dopo vittima, incalzato dal cardinale Federigo Borromeo – e aiutato da Cagnolo, dall'enciclopedico padre Capiferro, ma soprattutto dalla bella e audace Margherita Basile – lo Svampa scoprirà che il segreto della trasmutazione in pietra risale alle avventure occorse a un pellegrino in Egitto. E ritroverà sulla sua strada un rivale abilissimo che potrebbe risultare impossibile da sconfiggere.

“La novizia era rivolta verso una finestrella da cui penetrava una fioca luce solare. Stava con le ginocchia a terra, il busto eretto e le braccia aperte a formare una croce. Non era piú una donna in carne e ossa. Ma una statua di solida pietra”


RECENSIONE

Simoni non delude mai per la cura e la passione che mette nello scrivere i suoi libri. Piccole creature di carta che contengono storie nella storia. La lettura con i suoi scritti è rilassante, ironica, intelligente e soprattutto grazie a lui si ripercorrono dei periodi storici che, per gli amanti del genere, è un piacere leggere. Non si possono ridurre i suoi romanzi alla mera dicitura di thriller storico anche perché si dovrebbe dire che tutta la storia è un grande thriller. Scrivere storia, invece, è decisamente più esaltante soprattutto perché facendolo si incontrano personaggi importanti che si possono conoscere da vicino. Quando il lettore scorre le pagine delle avventure dello Svampa, di fra’ Girolamo Svampa, sorride per l’ironia della presa in giro mossa nei confronti di prelati e monsignori corrotti. Anche Girolamo fa parte del clero, appunto per questo riesce ad essere schietto e incisivo negli affondi sugli avidi signori della chiesa. In questo nuovo libro, nella terza avventura dello Svampa, si ha come protagonista la famosa Marianna de Leyva y Marino o suor Virginia Maria o la Monaca di Monza o, ancora, la Signora. Girolamo e la Signora sono personaggi simili entrambi hanno vestito i panni della chiesa non avendo come aspirazione questo futuro. Non sopportano i metodi in certi casi primitivi che la chiesa impone  nei confronti di chi non si adegua alle loro regole. Soprattutto i due sono accomunati da una ricerca nei confronti della persona che ha causato dolore nella loro vita. E mirano a vendicarsi per aver sopportato tanto dolore. Hanno molti punti in comune, ma nella storia si scontrano perché la Signora segue i suoi metodi per raggiungere il suo scopo e lo fa con l’aiuto di un personaggio pericoloso. Questa volta siamo a Milano e il Cardinale Federigo Borromeo aiuta Girolamo Svampa nel suo inseguimento, che pare infinito, alla maschera di Dottor Corvus. Anche se ci si trasferisce da Roma a Milano, si viene sempre a contatto con segreti alchemici che capitando in mani sbagliate, creano reazioni di difesa sbagliate e risolutive affinché il silenzio regni su delle formule antiche e arcane che non possono essere comprese da chi usa la ragione. Si parte dall’Egitto perché da lì arriva la conoscenza oscura di un famoso canto col quale si possono evocare angeli o demoni. Qualcuno per pura bramosia ha incaricato un famoso fiammingo di rubare dei papiri pericolosi, sacri per il culto oscuro che devono tornare a casa. Da qui si sviluppa tutta la storia. Lo Svampa è sulle tracce del Dottor Corvus o Viaggiatore che semina una morte cristallizzata. Ad aiutarlo la figura vicina a Girolamo che è padre Capiferro, una biblioteca mentale vivente, che non vede l’ora di vivere emozioni per togliere la polvere della staticità romana. Insieme a loro c’è la malizia di Margherita Basile che si pone come uno strano angelo custode, temibile spia e assassina al soldo di un potente clericale al quale premeva la difesa della politica di Roma. Rivedere la Signora, la Monaca di Monza, in veste più dinamica rispetto alla manzoniana memoria è motivo di curiosità per il lettore che rimane incollato alla lettura senza riuscire a staccare gli occhi dal libro. La scrittura di Simoni è intelligente perché imprigiona il lettore nell’inchiostro col quale dà vita alla storia e lo porta nell’epoca dove agiscono i protagonisti tanto da ritrovarsi ad interagire con luoghi, usi e costumi del tempo storico scelto. Con lo Svampa si ripercorre il 1600 e tutti gli intrighi e misteri ad esso connessi! Come al solito, con i libri di Simoni, non si vede l’ora di arrivare alla fine per comprendere chi è il Viaggiatore e qual è il mistero del cunicolo segreto che dà accesso all’assassino di agire liberamente. Il lettore vuole sapere qual è il muro che si può attraversare per arrivare nel cuore del ritiro. Ma, al contrario, lo stesso lettore non vuole lasciare lo Svampa, Capiferro e gli altri personaggi perché sa che alla fine dell’avventura dovrà separarsi da loro per la terza volta.  Leggendo l’epilogo però credo non dovrà dire addio ai protagonisti, al contrario dovrà attendere la prossima fatica di Simoni per rileggere lo Svampa e i suoi compagni di viaggio in una nuova avventura perché l’ombra che è uscita fuori dalla biblioteca del convento di Santa Maria delle Grazie è fuggita e lui ora è l’unico che potrebbe raccontare la verità scagionando…come dico sempre, se si scrive troppo si causa la rovina del libro per questo motivo mi fermo qui augurandovi una buona lettura!





L’autore
Marcello Simoni (Comacchio, 1975) è un ex archeologo e bibliotecario. Con Il mercante di libri maledetti (2011), il suo romanzo d'esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Un successo confermato da La biblioteca perduta dell'alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, L'isola dei monaci senza nome, La cattedrale dei morti, L'abbazia dei cento peccati, L'abbazia dei cento delitti e L'abbazia dei cento inganni. Per Einaudi ha pubblicato Il marchio dell'inquisitore (2016 e 2018), dove compare per la prima volta il personaggio di Girolamo Svampa, Il monastero delle ombre perdute (2018 e 2019) e La prigione della monaca senza volto (2019). È tradotto in venti Paesi.

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