giovedì 17 maggio 2018

Osservatore oscuro: recensione



Autore: Barbara Baraldi
Editore: Giunti
Pagine: 528
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2018





Sinossi:

Per Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara, i colleghi Bruno Colasanti, Tom Carelli e Silvia Sassi sono diventati la famiglia che non ha mai avuto. Ma tutto è destinato a cambiare con il ritrovamento, alla Certosa di Bologna, del cadavere di un uomo senza nome né documenti di riconoscimento. Gli unici indizi sono la bocca cucita, il corpo martoriato da un'antica, feroce tortura e un tatuaggio sul petto con il nome di Aurora, eseguito postmortem. Sospettata di essere coinvolta nell'omicidio e interrogata senza sosta, Aurora deve scontrarsi non solo con la diffidenza dei superiori, ma anche con quella dei suoi più stretti collaboratori. Persino il suo rapporto con Bruno viene messo a dura prova. Il poliziotto, avvilito per le complicazioni del suo rapporto con Aurora, si è fatto coinvolgere, sotto falso nome, in un giro di corse clandestine in cui bazzicano neonazisti e membri della malavita organizzata. Tom e Silvia, invece, sono troppo impegnati con i loro nuovi incarichi, l'uno presso la polizia postale e l'altra con l'accorpamento dei forestali con i carabinieri. Ognuno di loro, però, non sa di essere diventato il bersaglio di un serial killer che ha intenzione di uccidere uno per uno le persone più vicine ad Aurora. La sua rete di morte, gravata di minacciose simbologie nordiche che affondano nei più sanguinosi riti vichinghi, si stringe fino a raggiungere il collo di Isaak Stoner, il maestro di Aurora, il suo padre spirituale. Valraven è il nome in codice dell'assassino, il corvo sovrannaturale che per le antiche popolazioni scandinave divorava i corpi dei morti sul campo di battaglia. Solo una ragazza ferita e sofferente come Aurora Scalviati può raccogliere questa sfida. Lei e i fantasmi che la scortano e che, ancora una volta, si dimostreranno terribilmente reali...




Recensione:


Aurora Scalviati, ispettore di polizia e profiler trasferita a Sparvara un piccolo comune nella Bassa, dove ha già avuto il suo bel da fare con un killer detto Lupo cattivo, è di nuovo in fermento all'inseguimento di un nuovo killer, questa volta ancora più spietato.
Il team vincente che aveva catturato il primo pazzo omicida si era sciolto e sembrava esser tornata la normalità, ma dopo quello che avevano passato e dopo l’adrenalina usata tra inseguimenti e ricerche non si poteva tornare alla tranquillità senza avere vicino i colleghi che aveva conosciuto. Bruno Colasanti era sempre nel suo stesso commissariato anche se manteneva le distanze dopo quello che era successo tra loro perché doveva mantenere un equilibrio con Elena la sua compagna per poi sfogarsi nelle Corse Fantasma; Silvia era nei Carabinieri ora che la Forestale era stata accorpata; Tom il mago del computer, era nella Polizia Postale; il vecchio commissario Piovani andava in pensione e stava arrivando il nuovo e Aurora si sentiva un pesce fuor d’acqua lontana dalle persone che aveva conosciuto e con le quali aveva stabilito un contatto nel caso del Lupo cattivo.
Ma due occhi la osservavano nell'ombra e presto avrebbe rimpianto la tranquillità!
Un nuovo seriale decisamente spietato aveva lasciato un cadavere in regalo per Aurora nel cimitero monumentale de La Certosa a Bologna con su scritto il suo nome.
I colleghi di Bologna decidono subito di convocare la Scalviati da loro per ascoltare cos’ha da dire e in un attimo Aurora si ritrova all'interno di un incubo molto più reale delle sue solite ossessioni.
Sarà una dura indagine per lei e metterà a rischio tutti i suoi cari, la sua famiglia, le persone con le quali ha legato dopo il trasferimento da Torino.
Le paure riemergeranno e la opprimeranno, il senso di colpa si farà sentire di nuovo a gran voce, riuscirà Aurora a tenerli fuori dalla mente e a liberarsene?
L’indagine scaverà nel passato, un passato doloroso che riguarda suo padre.
Valraven, il corvo dei morti, ripreso dalla mitologia norrena (scandinava) un killer spietato, senza remore e senza pace che come i corvi consumava il corpo dei morti dopo lo scontro.
Aurora vacillerà sotto i suoi atti malvagi, ma…
Non posso scrivere di più altrimenti rovino il bello della lettura.
La seconda fatica di Barbara Baraldi, Osservatore oscuro, non delude le aspettative dei lettori che aspettavano con pazienza l’uscita del libro, bramosi di leggere la seconda avventura dell’ispettore Aurora Scalviati!
Nonostante i tormenti che perseguitano Aurora e gli inghippi nelle indagini la lettura procede spedita grazie alla scrittura dell’autrice che è decisamente piacevole e priva di intoppi che potrebbero tediare il lettore. La Baraldi  mantiene viva la suspense che porta il lettore ad andare avanti nella lettura, viene ipnotizzato da quelle pagine e ad ogni fine capitolo vuole sapere come andrà a finire…è un circolo vizioso! Per la serie “ancora un’altra pagina e chiudo” e subito dopo “ok, l’ultimo capitolo e vado a dormire” e così si arriva alla fine (purtroppo) del libro!
Posso dire ancora complimenti all’autrice e non vedo l’ora di leggere il prossimo caso!
Suggerisco, infine, ai lettori di comprare “Aurora nel buio” perché nel secondo libro, “Osservatore oscuro”, ci sono dei riferimenti del primo che possono confondere il lettore se non hanno un quadro preciso della storia.

 







L’autrice:


Barbara Baraldi originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti, tra cui la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC tra i protagonisti del documentario Italian noir sul giallo italiano.

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