La forza della natura
Autore: Jane Harper
Traduzione: Claudia Valentini
Editore: Bompiani
Pagine: 432
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2018
Sinossi:
Gente di città. Smarriti senza i cellulari (che
comunque non funzionano), incartati in attrezzature nuovissime, confusi davanti
alle mappe. Sono dei colletti bianchi, colleghi in una società finanziaria,
arrivati sulle Giralang Ranges per un trekking che affinando le tecniche di
sopravvivenza dovrebbe cementare lo spirito di gruppo. Dopo qualche giorno
faccia a faccia con la natura rientrano tutti al campo base. Tutti tranne Alice
Russell. Le ricerche partono all'istante: una donna sola e inesperta, seppur
dinamica e brillante come Alice, ha poche speranze di sopravvivere nella
foresta. Ad affiancare la polizia locale entrano in campo l'agente federale
Aaron Falk, reduce dalla dolorosa indagine di "Chi è senza peccato",
e la sua collega Carmen Cooper, perché Alice non è un'impiegata come gli altri:
è l'informatrice-chiave in un'indagine contro la criminalità organizzata e il
riciclaggio di denaro sporco che vede coinvolta la sua società. Dunque con ogni
probabilità anche chi era con lei sulle Giralang, distese di bellezza selvaggia
e ostile rese ancora più inquietanti dal fatto che sono state territorio
d'azione del serial killer Martin Kovac. Tra testimoni oculari inaffidabili,
uomini d'affari senza scrupoli e un paesaggio che non dà tregua, Jane Harper
costruisce un thriller mozzafiato che cattura fino all'ultima pagina.
Recensione:
Dopo l’avventura a Kiewarra, suo paese natale, dalla
quale è uscito scottato nel vero senso della parola Aaron Falk ha un’altra
avventura a Melbourne. Le aziende organizzano giorni di escursioni o avventura
o sopravvivenza per incrementare la coesione tra colleghi necessaria nel gruppo
che affronta goni giorno problemi e soluzioni per mandare avanti l’impresa.
Effettivamente dovrebbe essere una buona strategia per unire diverse persone,
ma non sempre riesce! Innanzitutto le persone vengono dalla città, precisamente
da Melbourne, inoltre son persone abituate alle comodità e infine sono
caratteri decisamente diversi con ambizioni diverse e trascorsi differenti. C’è
chi crede di essere un leader da sempre, chi non voleva sedere su una poltrona
importante, chi non riesce a staccare dal lavoro e non si impegna a casa, chi
si sente sempre il numero due, chi non vorrebbe esser l’ombra del superiore ma
fa buon viso a cattivo gioco e chi ha dovuto accettare un lavoro di basso
livello nell’azienda perché non aveva altro. I partecipanti son divisi in due gruppi,
maschi e femmine. Indovinate quale dei due non è coeso e, per questo, rimane
indietro?
Nella natura selvaggia dove ogni sentiero è costeggiato
da fitti alberi e dove con scarsità di cibo e acqua il gruppo deve cercare di
sopravvivere con ingegno, le persone dovrebbero stringersi a cerchio e meditare
la tattica più consona per tornare alle loro vite. Ma la coesione non funziona
se esiste la rabbia, la rivalità, il sospetto, l’egoismo soprattutto quando
molti di questi sentimenti negativi erano stati soffocati dal tempo. Da una
semplice escursione in gara con il gruppo degli uomini, l’avventura cambia
aspetto e diventa paura palapabile attraverso lo stato di ansia crescente dei
personaggi femminili che provano un grande senso di smarrimento nel mezzo dei
bivi tra i sentieri, senza capire quale scegliere per arrivare al campo due e
riuscire a prendere almeno i viveri necessari per restare in vita. Sperdute nel
fitto degli alberi con la sensazione di occhi che spiano. Tra la pioggia che
attutisce tutti i rumori e i fantasmi dei crimini efferati compiuti proprio nel
mezzo della natura selvaggia. Aggiungiamo anche che una delle partecipanti era
importante per Falk e la sua collega perché impegnata in un’operazione
rischiosa e che in mezzo a quel groviglio di piante e alberi l’inquietudine
poteva fare brutti scherzi, otteniamo un thriller che ti mantiene incollata
alle sue pagine (è vero non è un’esagerazione e lo dico a dei thriller che
valgono non a quelli scialbi o alle solite americanate) com’è stato anche per
“Chi è senza peccato”, romanzo precedente. La Harper riesce a provocare una
curiosità attraverso la quale si macinano pagine per arrivare a capire cosa sta
succedendo tra i personaggi e come va a finire la storia. E macinare pagine
significa finire il libro in due giorni! Credevo potesse durare un po’ di più
ma mi son ricreduta! La Harper non ha una scrittura sterile, anzi, piuttosto
piena di particolari (non pochi e non troppi, ma giusti) che riescono a creare
immagini vivide nella mente! Detto questo vi auguro una buona lettura e se non
avete letto il precedente “Chi è senza peccato” potete trovare la recensione sul sito di Thrillernord http://thrillernord.it/chi-e-senza-peccato/
Il nuovo romanzo non è conseguenteal primo, ma spiega molte cose sul personaggio di Aaron Falk.
L’autore:
Jane Harper è l’autrice di Chi è senza peccato, romanzo
vincitore di vari riconoscimenti tra cui il Victorian Premier’s Literary Award
for an Unpublished Manuscript 2015, l’Indie Award Book of the Year 2017, Libro
dell’anno 2017 per l’Australian Book Industry e il CWA Gold Dagger Award 2017
come miglior romanzo poliziesco. Vive a Melbourne con il marito e la figlia.
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