domenica 18 maggio 2014

Brano della prefazione (a cura di Stefano Chiarini) di Palestine di Joe Sacco




"L'incrocio con la strada che conduce alla moschea di Abramo è cosparso di sassi, ma dei lanciatori di pietre non c'è traccia.

Vi sono solamente dei rari passanti palestinesi che attraversano velocemente la strada affrettandosi verso casa.
I soldati israeliani ai lati dell'incrocio aprono di tanto in tanto il fuoco verso la strada assolata. A un certo momento, pensando di aver colpito qualcuno, ridono tra di loro.
Alcune mamme trascinando i loro bimbetti per la mano risalgono la strada in senso inverso alle pallottole appena esplose.
In una via adiacente alcuni uomini anziani siedono davanti alle soglie parlando tra di loro. Tutto è irreale. Può sembrare un tragico gioco. Ma non lo è. In queste ultime calde settimane estive, da quando la colona Tatiana Susskind ha riempito la zona del mercato con i suoi manifesti nei quale il Profeta Maometto veniva ritratto come un maiale vi sono state continue manifestazioni di protesta con centinaia di feriti, molti dei quali bambini.
Tra questi negli ospedali di Hebron troviamo: Lena Rizk, di soli otto anni, con cinque pallottole di gomma nell'addome. I medici per salvarla le hanno asportato circa 30 centimetri di intestino. Lena stava camminando per la strada tenendo ben visibile in mano la sua carta d'identità, quando un soldato, anzi due le hanno sparato addosso. Lo sostengono i medici secondo i quali la bimba aveva nell'addome due diversi tipi di pallottole esplose da due diversi fucili. Nel loro lettino d'ospedale troviamo poi il dodicenne Mondari Natche con un proiettile in una gamba; l'undicenne Mohammed colpito ad una spalla;..........Ora tutti possono udire la loro voce. Riusciremo ad ascoltare il loro grido di speranza?
Joe Sacco lo ha fatto."

Tratto dalla prefazione (a cura di Stefano Chiarini) di Palestina, Joe Sacco (un fumettista maltese, che vive e lavora negli Stati Uniti. Combina il lavoro di fumettista con quello di giornalista. Interessato a scenari di guerra, ha disegnato opere sul conflitto palestinese e anche sulla guerra serbo bosniaca.
Ne ha denunciato i soprusi e ha dato voce alle urla, soffocate dai media, delle popolazioni assoggettate.)

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